GOMIS 6,5 Fa un miracolo sulla rovesciata di Catellani… letteralmente. In una stagione come la sua non gli si può chiedere di più che una grande prestazione anche in una sconfitta. Il futuro è dalla sua, qualsiasi futuro si sceglierà e saprà guadagnarsi. PORTIERONE
FONTANESI 5,5 Fuori dalla partita, rischia l’autogol con un disimpegno di petto che fa gelare il sangue a tutti quanti: da quel momento in poi la difesa bianconera si scopre vulnerabile e l’effetto Caldara dello scorso venerdì si è già esaurito. IMPANICATO (Dal 52′ KONE 5,5 Eh, crolla come il resto del castello. Avrebbe potuto fare di più dal 1′? Magari sì, ma parliamo comunque di un giocatore le cui potenzialità sono state sfruttate pochissimo. SOTTOSTIMATO)
CAPELLI 6 Un finale di stagione da libro Cuore, perché il Muro di Grumello’ ha fatto radici e difficilmente riesce ad avere grande reattività. Sopperisce giocando ad occhi chiusi, anticipando movimenti ormai provati in mille e mille occasioni. In quanto capitano della difesa, manovratore, parte della responsabilità del secondo gol ricade anche su di lui. Ma come il compagno di reparto centrale, per quanto dimostrato stasera, difficilmente è attaccabile. REGGE
MAGNUSSON 5,5 Ma che partita ha fatto?! Sale in fascia sinistra e ci dà di tackle pulito come una vetrinetta piena di Swarovski, anticipa in fascia destra, fa veramente quello che gli pare per tutto il campo e si oppone con vigoria finnica più che islandese alla tracotanza ligure. Paga dazio come tutti resuscitando una squadra che si presumeva di morti conclamati, ma su Catellani è sempre presente, pulito o non pulito che sia, anche quando rischia di farsi infilare in rovesciata. Questa sera cerca LA prestazione… un po’ come se si fosse tornati indietro di un anno, e poi… e poi cicca il pallone decisivo, con una difesa che non sa cosa fare: insomma, in mezzo c’è sempre lui, perché su Postigo, con Valentini fuori, toccava a lui marcare. Ma oggi è impossibile attribuirgli colpe, anche se ce ne fossero. Meglio per lui che sia finita, meglio per lui cambiare aria dopo una stagione balorda e figlia di puttana come non mai: da inizio stagione, comunque, non era la sua guerra. SALVATE IL SOLDATO HORDUR
RENZETTI 5,5 Nell’uno contro uno De Col gli passa sopra ogni volta, ma la posizione di Ragusa lo favorisce nelle sovrapposizioni dove, se servito, sarebbe anche in condizione di distribuire cross. E invece viene messo in condizione dal suo allenatore di far gol nella propria porta: il ragazzo non doveva essere in campo perché non è nelle condizioni per reggere più di 30′ ad alti livelli. Il resto sarebbe solo un infierire inutile, quindi via di sentenza: nell’ultimo mese in panchina doveva sedersi lui e non Falasco, a guardare la condizione. Se poi si fanno altre valutazione, bene così… fino a che non si va fuori al primo turno dei playoff e qualcuno è tipo due mesi che scrive “non. ne. ha. più”. NON NE AVEVA PIÙ
KESSIÉ 7 Se glielo chiedi all’intervallo vende pure il Twix e le patatine dal carretto della Bombo in tribuna. E in una partita da maroni cubici, questo tira fuori quelli piramidali, che ti forano agli spigoli e ti fanno rimpiangere di aver scelto di giocare in una squadra dove lui non c’è. Impressionante per quantità, aspettando Godo(t) per qualità, vera arma in più per venir fuori da una delle peggiori situazioni tattiche della stagione. A muso duro questo sportella che la MotoGP è una prova tecnica del coro dell’Antoniano. CO****NI CHE FUMANO!
CASCIONE 4,5 Che fa una tenerezza quando fa gli allunghi che non metterebbe in ansia nemmeno i 2006/2007 del Torre del Moro. Lento, troppo in un playoff, dove si viaggia a quasi il doppio delle normali velocità, in particolare in una partita secca, è costretto a far falli in zone pericolose per riempire i centimetri che perde nelle ripartenze spezzine. In una partita da corsa, fisico e ancora corsa lui è l’ultimo che avrebbe dovuto scendere in campo, perché contribuisce solo ad abbassare il baricentro della squadra senza far ordine perché, di fatto, non c’è ordine da fare, dato che lo Spezia lavora sulle laterali e non in mezzo al campo. Se ne torna in panca con la premestruale addosso che piglia male a chi lo ha supportato anche questa volta. ACIDELLA (Dal 52′ SENSI 5 Non ha possibilità di incidere perché gli schemi sono praticamente saltati da prima che la squadra iniziasse il riscaldamento. Malignamente potrebbero essere saltati dal momento in cui il contratto sarebbe stato rinnovato automaticamente all’allenatore. Malignamente le prestazioni di Stefano sono calate quanto più sono aumentate le sue dichiarazioni alla stampa dopo la cessione al Sassuolo. Malignamente Postigo poteva essere suo. Malignamente Postigo non doveva essere suo, dato che le marcature sono chiamate. E fisicamente oggi impresentabile. Nonostante in settimana dovesse essere tutto a posto: misteri della fede sanitaria. MALIGNAMENTE)
CIANO 6 Quel pallone su dischetto è un macigno che nemmeno il miglior Sisifo. Lui la appoggia alla sua sinistra con facilità e… beh… e ci crediamo tutti quanti. Dura troppo poco. L’assenza di Perico poteva dargli più spinta offensiva e gli mancano le torri di Djuric… poteva provare a velocizzare di più la manovra, ma non esce dal suo momento di calo, pur dando un grande contributo. HA DATO TUTTO
FALCO 6 Buon piglio brioso, bene l’amministrazione di palla, intriganti alcune soluzioni: dà l’impressione di poter colpire in qualsiasi momento, ma non lo fa. Ci prova in ogni modo a fare quello che sa fare, ma non può riuscire sempre a portare a termine la missione, altrimenti il Bologna non lo avrebbe fatto scendere in serie B. Doveva calarsi nella parte dell’umile e ci è riuscito perfettamente: grande crescita mentale la sua. GRAN PARTE
RAGUSA 6,5 Che cosa non è ’sto giocatore?! Ha corso praticamente anche per Renzetti, si è fatto trovare in ogni momento, ha sbagliato un’infinità di tocchi e se li è andati tutti a recuperare col sudore delle proprie forze che, a questo punto della stagione, è roba unica. Esce che non sta in piedi, purtroppo senza godere della standing ovation – OBBLIGATORIA da tributargli oggi – causa rete subita. Discontinuo più con se stesso che con la squadra, ma quanto ha corso… SA CRI FI CIO  (Dall’86′ ROSSETI SV)
DJURIC 5,5 A un certo punto gli riesce il sombrero su Errasti, non ci crede, e lo travolge senza aggirarlo: lui è così… mezzi tecnici imbarazzanti su determinazione e maturità consumata. Pochi palloni giocabili – a un certo punto Drago aveva capito come trasformarlo in un giocatore di serie A, facendolo servire in continuazione, ma forse è ateo e non crede nei miracoli –, qualche torre per disimpegnare, ma di puntare la porta manco a parlarne. Si ripropone un tema: un attaccante si sacrifica, si sbatte, fa legna… bravone, ma bisogna ogni tanto buttarla dentro. MIGLIOR STAGIONE, FINALE DA DIMENTICARE
campo
DRAGO 4,5 “Non andiamo ai playoff per fare da comparsa”. Ritenta, sarai più fortunato. PAROLE PAROLE
AC CESENA 6 Gestione atletica fallimentare da inizio campionato: la squadra all’appuntamento che vale la stagione si presenta rotta fuori e incrinata dentro. Lo stadio risponde con nemmeno 12mila spettatori: gli altri probabilmente erano impegnati a leggere… Per quello che riguarda stasera, ritrovarsi con una difesa prostrata su calcio d’angolo corto rasoterra vuol dire che certe meccaniche non sono state assorbite… e a fine stagione è un limite. LIMITATI

© Gian Piero Travini

GOMIS 6 La parata più bella la fa su Mokulu, ma è inutile. Per il resto è buona guardia, anche abbastanza attenta se vogliamo. Si conferma assiema a Caldara il più costante in regular season. MR. PERFECT
PERICO 5 Estremamente avanzato, lasciando a Valzania parte del lavoro in ripiegamento difensivo, tuttavia è ancora una volta in fortissimo debito d’ossigeno, nonostante riesca a recuperare su quasi tutte le azioni. Poi ad un certo punto l’Idolo diventa il protagonista di Limitless, imposta l’azione, avanza, scambia, fa bagnare due-tre avellinesi con lo sguardo marpiazzurro canticchiando una canzone di Bepi Dela Basa, riceve e triangola mandando in gol Falco. Fossi Adinolfi riconsidererei certe posizioni sull’omosessualità dopo averlo visto in campo. Fossi una donna vorrei avere un figlio da lui. La Penna prende tutta questa maschia virilità sul personale e lo butta fuori, perché il vero Idolo, quando bastarebbe un giallo per saltare la prima dei playoff, vede solo rosso… ma ormai il primo anello del ‘Partenio’ è gravido di bianconeri col nasone e la stempiata da film porno primi anni ’90. Poi, sia chiaro, non esiste farsi espellere così. NON. ESISTE. Ma lui è l’Idolo, quindi si becca insufficienza, ma è comunque il migliore in campo. A prescindere! IT’S SO F*****N’ BIG
CAPELLI 6 Sta all’eleganza come Nica all’intelligenza, ma le mazzate funzionano e servono gli eurogol assurdi per passare i bianconeri. Sono ottimi, ottimi segnali in chiave esterna playoff, ammesso e non concesso che non si possa far conto su Caldara. Oggi è in versione ‘assalto ad un portavalori in A-14 con macchine a fuoco e AK-47’. GOMORRO
MAGNUSSON 6,5 Oh, mica male! Difficile imputargli colpe sulle azioni offensive e anche sulle palle da fermo appare molto, molto sicuro di sé. Poi è anche l’unico centrale di più di un metro e novanta che quando vuol far fallo tattico becca ripartenza (errore tecnico di La Penna che non lo ammonisce appena il gioco è fermo), ma va bene così quest’oggi. SALDO
FALASCO 6 Una valida alternativa al cross di Renzetti. Ha sofferto una prestazione viziata da un erroraccio a Trapani e, come capitato in precedenza anche ad altri, è stato messo nel dimenticatoio nonostante uno stato di forma in calo del compagno di reparto: rientra e non fa per niente male. Poi a una certa decide di fare scuba diving tra le pubblicità di bordo campo e per qualche secondo tiene col fiato sospeso, ma va tutto bene. JACQUES COUSTEAU
VALZANIA 6 Impiegato pure come terzino non è una novita – un paio di volte addirittura Bisoli provò a spostarlo lì, però a sinistra –, ma è una nota positiva inedita in questa stagione, perché per la prima mezzora interviene parecchio e bene… . Però non è cosa sul lungo periodo, e Drago lo sposta sulla sinistra, scambiandolo con Cascione. Rimane nella ripresa in quella posizione e Jidayi è da Telefono Azzurro nel curarlo: prende colpi, perde colpi. Poi panchina e manda… colpi. I 100 COLPI (Dal 57′ RAGUSA 7 Cioè? Tipo che difende da solo una fascia? Tipo che porta su il pallone? Tipo che a momenti replica il gol dello scorso sabato? Metamorfosi, ma senza le blatte del cecoslovacco e le menate pornosoftvedoenonvedo di Ovidio. Questo è capace di vincere i playoff da solo. SOSPENSIONE DELL’INCREDULITÀ)
SENSI 6,5 La solita quantità disarmante di falli subiti, una capacità di lettura dei movimenti avversari perfetta per servire sempre al momento giusto in avanti, un istinto che raramente lascia spazio a errori marchiani. Nella ripresa la precisione cala ed è il momento di tirare il freno a mano, lasciando la cabina di regia per lo più a Falco. CLASSE E CONSERVAZIONE
CASCIONE 6 Davanti alla difesa c’è sempre, ormai ha battezzato la posizione, ma quando è in area il rischio è che il pallone su rinvio sia sempre degli avversari. Il problema è e sarà sempre lo stesso fino a che non andrà via Sensi: questo nasce giocare di inserimento ed è stato trasformato in un mediano praticamente puro. Ed è una violenza. ROMEO BENETTI
FALCO 7 Due gol. Sempre presente. Mai una sudata mancata. Mai una corsa rinunciata. Mai un’alzata di testa. Fa reparto praticamente da solo e sfrutta alla meglio qualsiasi buon pallone: magari non segnerà sempre ma raramente sbaglia l’idea dalla trequarti in su. #SOLOCOSEBELLE (Dal 79′ GARRITANO 6 Un paio di buoni falli raccolti, nessun pallone perso. Per la situazione pietosa che ha mostrato all’ultima uscita, il 6 è obbligatorio. CAI DAZZO!)
CIANO 5,5
Non brilla e non dà grandi segni di voler mettere la firma sulla pratica, e la fascia ne risente: dei bianconeri è quello che assieme a Renzetti sta risentendo di più del finale di stagione e di un cambiamento di posizione che gli lascia un po’ meno libertà del solito.  (Dal 71′ FONTANESI 6,5 Un paio di ottime chiusure in momenti critici subito appena alzatosi dalla panchina: contributo da non sottovalutare. PRONTO)
DJURIC 5,5 E se il Gardanone salta manco un foglio di Corriere Romagna, c’è poco da fare: metà del suo successi tattico offensivo in questa stagione è dovuto al suo strapotere fisico; senza siamo un po’ alla frutta. Poi tiene bene il pallone, ma fa molta fatica a girarsi. Gli manca la freschezza del primo movimento e sbaglia l’inverosimile. IMPRECISO
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DRAGO 6 Ci prova fino alla fine a complicarsi la vita, ricadendo nell’errore Sensi-Cascione, incasinando la fascia destra con una convivenza difficile Perico-Valzania-Ciano, ma giustamente conserva alcuni giocatori preziosi. Per la vittoria fuori meriterebbe qualcosa in più, ma il giochino esclude Perico dalla prima gara dei playoff: in affanno da subito, valeva la pena forse far giocare subito Fontanesi? Ma dai, oggi c’è poco da dire: ha compiuto la missione, per più di metà gara senza troppi problemi. Contro una squadra che non aveva più nulla da dire e giocava con le riserve delle riserve, in alcuni casi, sia chiaro. Ultima pugnetta: Improta? AH, MA QUINDI A ’STO GIOCO NON È VIETATO VINCERE FUORI CASA?!
AC CESENA 6,5 Alti e bassi in questa gara, con fiammate che sembrano ancora le prime giornate e momenti da lazzaretto bisoliano che è un darsi pacconi in mezzo alle gambe. Ma è una vittoria, maturata in dieci, fuori casa: era quello che serviva, più con le brutte che con le belle. Ma la tradizione bianconera insegna che è proprio con le prime che si raggiungono i risultati più belli. BRUTTI MA BUONI

© Gian Piero Travini

GOMIS 6 Non sono da segnalare interventi vitali, ma in uscita alta c’è ancora qualcosa che non torna, con un paio di smanacciate paurose. ATTERRAGGI SU QUATTRO ZAMPE
PERICO 6,5 La presenza di Ciano gli mette grande sicurezza addosso, tanto che non è possibile che possa fare meno che l’Idolo, spingendosi finalmente in area per poi rientrare rifiatando in difesa, dove peraltro non sbaglia un colpo. E prende falli che manco la signorina Eva Notty in un filmino della serie Blacked. SOLO PER VERI INTENDITORI
CALDARA 6 Primo intervento? Palla rubata oltre la metacampo, come non se ne vedevano da parecchio sull’artificiale. Poi si inizia a perdere terreno e, forse, sale l’incertezza: qualche ingenuità di troppo e su Faragò, dopo aver subito fallo non sanzionato, rischia di beccarsi rigore ed espulsione. RIPRENDERE CONFIDENZA
MAGNUSSON 6 Quando è chiamato a marcare l’uomo si fa trovare pronto e sopprattutto reattivo a fare i cambi di campo, sicuro di avere qualcuno che gli copra le spalle al meglio: questo è l’effetto Caldara. Nel complesso bene, ma qualche maronata la fa i playoff non ti concederanno margini di errore. FINALMENTE (AL) SICURO
RENZETTI 6 Sempre attento, fino a che non esce a vuoto su Corazza e rischia di far arrivare il pallone perfetto a Lanzafame. Nella ripresa il fortino trema ma non cade, per cui sarebbe inutili accanirsi con lui, pur tuttavia ribadendo di come gli vada data un po’ di tregua se si spera che faccia una grande serie playoff. RIPOSATELO
KESSIÉ 6,5 Partito fortissimo, praticamente padrone della metacampo, poi si fan sentire le ripetute 10×1000 di martedì scorso e cala a metà gara, per poi fare 10′ finali da bava alla bocca dove fa esplodere chiunque gli stia sulle scatole. DINAMITE
CASCIONE 6no, dai, leggete quella di Severi: io proprio non ce la posso fare. Problematico valutare un giocatore con il potenziale di risolvere qualsiasi situazione ma che per due-tre volte mette a rischio la tenuta dei conti della retroguardia, in particolare in apertura ripresa. Poi ci sono preziosi alleggerimenti, cambi di campo per riprendersi il pallone, ma ogni suo errore mette in crisi una squadra complica la faccenda. Altri direbbero così di Sensi, ovviamente. TUTTOCASCIONE.it
CIANO 6 Il fatto che ritorni a giocare dà la possibilità di respirare alla fascia destra. Non al meglio non può fare direttamente la differenza, ma è indubbio che alcuni sacrifici e il lavoro di supporto a Perico e agli svarioni di Nino Ragusa valgano il costo della sua presenza in campo anche senza acuti. UTILE  (Dall’87′ IMPROTA SV)
FALCO 6 In questa partita da cuore e rabbia lui è prova a giocarsela di classe ed eleganza. Ma non è il Millionaire, è la serie B, e se porti palla anche se ti lasciano le praterie, la palla te la portano via: lui è parecchio indietro, da ’sto punto di vista, nonostante colpi di gran stile che poi portano al gol, solo che diventano inutili strategicamente nel secondo tempo. COME IL FIGLIO DI BRIATORE (Dal 73′ VALZANIA 6 Tatticamente spacca la partita solo con la presenza: in queste situazioni meriterebbe un posto da titolare. SPEZZONE)
GARRITANO 5 Nel giorno in cui segna Paponi è normale che quello che era stato il miglior giocatore bianconero ad inizio stagione faccia la peggior prestazione della sua carriera romagnola: poca presenza, palla persa quando c’è. Il ragazzo è da ricostruire soprattutto mentalmente in estate. E invece un sinistro per liberare l’iniziativa personale a Ragusa sarebbe la svolta del campionato. LA NUOVA VERSIONE HA DEI BUG (Dal 66′ DJURIC 6 Un paio di sponde, una palla ben protetta, una palla persa. Per come viene chaimato in causa risponde sull’attenti. CI STA)
RAGUSA 7 È sbruffone come un Kanye West messinese, giusto un po’ meno gangsta (“I am a god, hurry up with my damn’ arancini”, ci suggerisce Zed da Roma), ma mostra chiari segni di onnipotenza durante la partita: ai buoni danno le stimmati, ai cattivi come lui un paio di polmoni in più per soffiar rabbia contro tutti. Ha i suoi momenti in cui preferisce darsi al giardinaggio, ma quando parte l’embolo: sia chiaro che inserimento nello spazio, finta, giro, punta e tiro è il suo repertorio, e non è mai stato nelle condizioni tattiche di sciorinarlo. I AM A GOD
gioco
DRAGO 6 Prima gara da vincere assolutamente che lui vince, nonostante un modulo forse azzardato e un metodo di gioco che porta, ancora una volta, alla netta supremazia sul pallone ma ad un solo gol all’attivo. Nel secondo tempo si ostina a giocare con il trequartista perdendo terreno, poi rimette le cose come al solito con Djuric e blinda il risultato: Baroni lo mette comunque in crisi col 4-4-2 e lui si accorge di Valzania troppo tardi. USATO SICURO
AC CESENA 6,5 Si potrebbe far viaggiare la palla con tranquillità, invece si sceglie di portarla su, di amministrar gioco, di andare e lasciar perdere gli scarichi, anche quando non c’è ripartenza. La cosa positiva è che la mentalità del vincere quando è obbligatorio vincere questa volta c’è. DETERMINATI

GOMIS 5,5 Di chi era quel pallone? Il dato di fatto è che il suo rendimento sia calato a metà del girone di ritorno, almeno stando a guardare i gol presi… poi è vero che le uscite fuori dai pali con traffico in area lo spaventino come il proverbiale micio che attraversa la secante. NON ABBANDONATE GLI ANIMALI QUEST’ESTATE!
PERICO 5,5 Esce Lucchini, la fascia di capitano passa a Renzetti. Io guardo verso l’Idolo e qualcosa mi muore dentro. Però, parliamone: non c’è Ciano e lui mi fa un po’ la stessa prestazione dei lecci della Malatestiana… Insomma, oggi sottotono come il resto dei compagni, ma corsia destra completamente immobile. RIMOZIONE FORZATA
LUCCHINI 6 La sua stagione: va in anticipo su Ceravolo, si fa male dopo aver conquistato il pallone, chiede se per favore ci si può fermare che ha male. Ovviamente è spirito di cavalleria lasciare che si riprenda, ma con lo spirito di cavalleria altrui è difficile fare la differenza ad ogni gara. E con lo spirito di cavalleria, per carità, gli si dà anche una sufficienza. AGLI SGOCCIOLI (Dal 68′ CAPELLI 5,5 Entra, Ceravolo lo tratta come un birillo, si fa ammonire al secondo intervento, trova da dire a fine partita. E basta, nenca te! Come si fa a dare sicurezza se si è i primi a non essere sicuri… AGITATO NON MESCOLATO)
MAGNUSSON 5,5 Non ha fatto nulla di diverso rispetto all’ultima gara: ha tolto palloni importanti, ha sofferto la pressione avversaria, ha fatto una cappella clamorosa, non si intende con Lucchini. Certo, non ha tolto un pallone dalla linea, ma quello fu questione di posizione… no, è semplicemente che oggi l’errore pesa e la scorsa settimana no. Quindi, mentre sabato scorso tutti lo hanno esaltato e ora lo demonizzano, io rimango molto coerente sulla valutazione. AS USUAL
RENZETTI 5 È due mesi che è in calo. È due mesi che continua ad essere titolare. È due mesi che perseverare è diabolico. Oggi nullo. LA SAGGEZZA DEI PADRI
KESSIÉ 5,5 Primo tempo pimpante, ripresa da secondo gruppo di Cesena Cammina. Non arrivano le prodezze balistiche e, a quel punto, è un clone di Kone più potente ma ad oggi meno fresco. INTERMITTENTE (Dall’84′ CASCIONE 6 Fa meno filtro di Sensi, che potrà anche perdere palla sulla trequarti, ma difficilmente si fa saltare al limite dell’area: Cascio riesce nell’impresa, contro una Ternana versione Prima Categoria girone H. Almeno un buono spunto per Falco, probabilmente più in forma di Kessié in questo momento. ARRUOLABILE)
SENSI 6 Trovare uno nel Cesena che recupera palla davanti alla difesa e riesce con un cross oltre la metacampo a far partire un contropiede è impossibile, a meno che non si guardi verso di lui. Che non può fare tutto, soprattutto quando è Kone a portar su palla: in questo senso ha gioco facile per servire i decentramenti di Falco, ma diventa poco decisivo quanto si aprono gli spazi. (Dal 74′ DJURIC 6 Ora tocca a lui: come qualche anno fa ci si affidò a Succi, così ora ci si affida a questo pampalungo che ha trovato una stagione di grazia tecnica lo stesso anno di uno stato di forma precario. COME SUCCI… QUEL SUCCI)
KONE 7 Non ho avuto problemi a scrivere che si tratta del giocatore meno adatto al centrocampo bianconero, per tre quarti di stagione completamente fuori dagli schemi veramente efficaci di Drago, con solo il classico “fa il lavoro sporco” a giustificare il suo occupare uno degli undici posti in campo. Ma ora che si va avanti solo di forza di nervi, questo sembra un fuoriclasse – peraltro motivo per cui è stato preso –, anche guardando chi gli sta accanto. TIENE SU LUI LA BARACCA
FALCO 6 Come un’omelia: belle intenzioni, grandi speranze… poi sparacchia sempre fuori, non calibra l’idea giusta, non riesce ad imporsi nonostate abbia colpi in canna di quelli veramente belli. Non aiuta Zampa che gli sta francobollato come un Gronchi rosa in una collezione e Sernicola che gli riserva un trattamento alla Steven Seagal. Ma almeno dà via il pallone in avanti. CI PROVA
RAGUSA 6,5 Va a scoppi ripetuti: quando si innesca fa saltare tutti gli schemi, ma anche quelli della sua squadra, perché raramente la sua anarchia si sincronizza con il resto dei suoi compagni. Quando succede arriva anche il gol o comunque a mettere la palla veramente pericolosa: generoso, ma troppo dispersivo per diventare un punto di riferimento: i 90′ non fanno per lui. PRODIGO
ROSSETI 5,5 Il gol non vale l’espulsione allo scadere: contro il Novara sarà o Djuric o morte. E chi vuole giocare in serie A non può permettersi simili ingenuità. Nel bilancio stagionale per me è tra i bocciati. RIMANDATO A SETTEMBRE
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DRAGO 5,5 Renzetti non ce la fa più. Ragusa non ce la fa più. Lucchini non ce la fa più. Tutti e tre in campo: per farne uscire uno si deve suicidare… Sembra quasi che faccia di tutto per non andare ai playoff, quando questo è proprio il momento per puntare su chi è più fresco fisicamente. Continua ad essere bizzarra la gestione delle dinamiche dello spogliatoio, e difficilmente oggi si potranno creare armi di distrazioni di massa – polemiche extra campo – per non riflettere sulle scelte tecniche: anche perché oltre alla freschezza atletica sarebbe da considerare pure quella mentale. TURN OVER
AC CESENA 5 La Ternana fa di tutto per perdere, ma il Cesena ha il fiato corto, ed è la prima delle ragioni che potrebbero escludere i bianconeri dai playoff. Perché oggi, contro una formazione inguardabile, hanno vinto – o pareggiato – le motivazioni: gli scarsi dovevano salvarsi e lo hanno fatto, i forti dovevano andare ai playoff e hanno favorito il Novara, per arrivare a domenica nella peggiore delle situazioni. Ci si complica la vita, come sempre, con una linea difensiva che, priva di Caldara, ha un che di imbarazzante: ora non resta che sognare un Improta come Marilungo: ma son miracoli che forse nemmeno la Madonna del Monte. DUE PUNTI PERSI, E ZET

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GOMIS 6 Fa gli interventi che deve fare, rimane un po’ sorpreso sul gol… ma non è suo l’errore. COMPITINO
PERICO 5,5 L’Idolo inizia ad averne poca di benzina da gestire per 90′ e quindi corre ai ripari già da quando sale le scale del tunnel. Sia chiaro, non cammina… ci mette l’anima davvero, ma non ne può più, e dopo una stagione stellare è giusto anche capirlo. CESENA CORRICCHIA
LUCCHINI 5,5 Dentro l’area ha la stessa reattività del Professor X, ma gli mancano i poteri telepatici, vedendo l’intesa nulla con il suo compagno di reparto. Quasi sarebbe il caso che arrivasse Apocalisse e la si facesse finita con certi scempi. Nella ripresa sale, ma a quel punto, come sempre, è il solito Cesena che si esalta quando passa in vantaggio avendo completa fiducia dei propri mezzi. UOMO X
MAGNUSSON 5,5 È in affanno, ma mai quanto Lucchini o Renzetti, anche se è chiaro che in questo sistema di gioco possa imporsi solo con la vigoria di una professoressa di italiano venticinquenne e bruttina in una classe del ‘Macrelli’. Anche lui trae vantaggio dal risultato, strada facendo, poi permette che in area succeda di tutto, lasciando che la Pro Vercelli accorci. ASSENTE INGIUSTIFICATO
RENZETTI 5,5 Un cross basso nel primo tempo. Un assist basso nella ripresa. Con uno dei due viene costruito il secondo gol bianconero, ma non è decisamente un periodo brillante per lui. Fa strano dare un’insufficienza in una gara del genere, ma non bisogna scordarsi di come si erano messe le cose prima del gol. O FORTUNA
KESSIÉ 7 Non è solo perché ha fatto gol: il centrocampo, nonostante una pressione nulla in fase difensiva, è il reparto che si è mosso meglio del Cesena, e lui con Kone si è ritrovato a fare tanti straordinari. Buttarla dentro è la ciliegina su una torta piccolina e bruttarella, ma è sempre una ciliegina. L’AMORE AI TEMPI DEL MARASCHINO
SENSI 6,5 Io ho contato sette raddoppi appena fuori dall’area in fase di ripiego, con almeno tre situazioni pericolose sventate. Ribadisco, la questione “filtro” è un problema delle sigarette, non suo: quando serve difendere il pallone non ha problemi a farlo, quando serve riconquistarlo non manca mai. Quanto a perderlo, rivolgersi ad altri: garanzia questa sera. Io ho smesso di fumare, ma se mai dovesse ricominciare, spero ritornino le Nazionali senza filtro. NON HA VIZI MINORI (88′ VALZANIA 6 Entra, sventa forse l’azione più pericolosa della Pro Vercelli con un intervento perfetto e pulito. EFFICACE)
KONE 7 Una farfalla sbatte le ali a Miami e a Pechino piove. Uno beve una birra di troppo e Rino Foschi, che in questi giorni sta iniziando a contrattare la sua permanenza a Cesena, sembra che si sia scordato che a Palermo viaggiano teste di animali morti, altroché infamate in trasferta. Cascione non tocca campo e Kone è il migliore del Cesena: infiniti palloni recuperati, grande calma, intelligenza. CASUALITÀ (?)
FALCO 7 Gli bastano pochissimi centimetri per fare quello che vuole. Centimetri che arrivano solo quando la Pro Vercelli è costretta ad inseguire. Ma va anche segnalato di come si sia sacrificato tutto il tempo, nonostante il blocco del centrocampo piemontese, costantemente con tre uomini su di lui al momento della ricezione del pallone. INTENSO (Dall’85′ GARRITANO SV)
DJURIC 5,5 Un rientro difficile facilmente prevedibile considerata la sua massa fisica e la particolarità del ruolo che gli impone: non arrivano palloni giocati, non ha la brillantezza di andarseli a conquistare con costanza. TERAPIA (Dal 76′ RAGUSA 5,5 Potrebbe mettere al sicuro il risultato allo scadere, con il suo piede: spara male in Curva con tutto il tempo del mondo a disposizione. SCIUPONE)
CIANO 5,5 In ombra e mai completamente in partita, anche lui sembra essere in riserva… non succedono grossi danni, ma lui dovrebbe essere l’uomo in più dei bianconeri e da qualche partita non ci riesce: non vederlo sarebbe una mancanza di obiettività. STANCO
kone_cesena_calcio_news_serie_bDRAGO 5,5 Gli va ben più che grassa, perché per 44′ è un Cesena ai limiti del coma… poi, come sempre, è facile giocarsela quando si è in vantaggio, in casa, contro una squadra che lotta per non retrocedere. Ma l’approccio alla partita è sbagliato e non sempre arriva la maronata del difensore che invece di rinviare respinge sui piedi deliziosi di un ’96 in prestito. Se così fosse, il Cesena sarebbe la terza forza del campionato, come la rosa sulla carta prevederebbe, nonostante limiti mentali mai superati. Si spera che in settimana non ci si racconti che la squadra ha ricominciato a giocare bene o che Drago ha trovato la cura giusta: non è così. FORTUNADRAGO
AC CESENA 5,5 Un primo tempo regalato, un gol fortunoso, il rischio di crollare alla fine. Troppo contro un avversario modesto come la Pro Vercelli, che a tratti sembra una forza di prima fascia e non una ‘squadraza’ che fa entrare l’impresentabile Malonga, uno che l’anno scorso giocava in una formazione che non vince il campionato scozzese dal 1952. Sì, ci sono i tre punti. Sì, si torna in zona playoff. No, non è stato risolto un bel niente. E, salvo piangine dirigenziali, sia chiaro: i playoff non erano una possibilità a inizio stagione, ma un obiettivo… e non da ottavi. BENE MA NON BENISSIMO

GOMIS 5,5 Rinvii poco tranquilli, continuamente sulle spine, incerto. Specchio riflesso di una squadra arrendevole in esterna. FACHIRO
FONTANESI 5,5 Parte tutto da un suo errore in anticipo troppo al centro sulla destra, fuori posizione. Ma, attenzione, non è che gli altri fossero da meno: mancanza totale di copertura per trazione anteriore a balestra, e tocca improvvisare. Male nel frangente, ma difficile imputargli un’intera sconfitta. Cioè, magari farà comodo pensarlo perché tanto ormai si è deciso che ci debba essere per forza un colpevole definito per non riuscire ad essere lì davanti, ma semplicemente c’è una squadra che non riesce ad essere determinante per il salto di qualità costante. Capita. Come capita fare la cappella della vita, che forse costerà un campionato. CAPRO ESPIATORIO
CAPELLI 6 Non c’è male… sia nel coprire il suo spazio che quello lasciato da una squadra che il centrocampo a 4 lo ha visto una volta a Football Manager. Nettamente il migliore in campo, almeno per quello che riguarda il mantenersi in piena dignità nel proprio ruolo. ONESTO
MAGNUSSON 6 Rischia in un paio di occasioni ma non è tra i colpevoli della debackle: come Sensi, Kone, Ragusa, Valzania e Rosseti è un giocatore che non c’entra praticamente nulla in questa squadra. FUGA DA CESENA
RENZETTI 5 Qui io continuo a scriverlo da febbraio: non ne ha più. Si fa inchiodare da Nizzetto che poi esalta Petkovic, ma per il resto della partita non fa nulla di più che numero in campo e qualche lamentela col direttore di gara. I cambi dalla panchina dimostrano che anche i semimorti ex infortunati fanno di più di chi è in campo e non è che sia proprio un bel segno per il finale di stagione. ANDATO (IN LIGURIA?)
RAGUSA 5 Uno spunto. Uno scatto. Non è possibile per lui fare di più, mancando la fase di regia intermedia, dovendosi affidare a qualche pallone portato dalla fascia. Non è in posizione, ammesso e non concesso lo sia mai stato in questo campionato, e non può far granché. DUE ROBE E BASTA
KONE 4,5 Siamo quasi a fine campionato, non ho problemi a scriverlo: la sua presenza in campo resta deleteria anche quando gioca bene, perché non c’entra nulla con questa squadra. Pensa poi quando è inguardabile come oggi: l’unica volta che supera la trequarti improvvisamente riappare il Molise. “Fa un lavoro preziosissimo, io lo vorrei sempre in campo”. Bene, anche gli avversari. TENDENZE SUICIDE
CASCIONE 5,5 Mi sanguina l’anima a scriverlo, ma se c’è stato uno veramente efficace nel mezzo centrocampo a 4 improvvisato da Drago è stato lui. Nulla di che, sia chiaro, nemmeno grandi idee, ma certamente filtro a sinistra per supportare Renzetti e Falasco e un minimo di impostazione in fase difensiva. Per se stesso. Poi sul contropiede è panico, per lui come per tutti. (Dal 46′ SENSI 6 Rientro vigoroso, con un tackle importante, un assist al bacio e oggi bastava entrare e sbadigliare che già si faceva qualcosa più di quanto fatto da tutta la squadra nel primo tempo. In tutto questo, ribadisco: non apprezzato dal ds, non amato dalla società, già venduto… aveva senso tenerlo a gennaio considerato che si è fatto di TUTTO negli anni passati per evitare che facesse il calciatore? BASTA POCO CHE CE VO’?)
FALASCO 5,5 Altro cambio, ma altro calciatore che non fa danni. Magari nella testa di Drago l’esperimento della fascia sinistra è miseramente fallito, ma di sicuro pericoli da quella parte ne causa pochini. Vero è che non fa praticamente nient’altro, ma quando si guardano tanti suicidi in sequenza, non subire è un po’ godere. PUGNETTA SLAVA (QUESTA LA SPIEGO IN PRIVATO) (Dal 46′ FALCO 6 Mette in movimento, fa pressione, incasina i piani del Trapani, ma la voglia non basta se non c’è lucidità costante per tutto il tempo. CASINARO)
ROSSETI 5,5 Il Cesena ha giocato in 10 per quasi tutta la gara, ma continua a trattarsi dell’attaccante sbagliato nella squadra sbagliata, a dimostrazione che aver dato il pieno controllo della situazione tecnica a Rino Foschi abbinandolo ad un allenatore caratterialmente duttile non abbia prodotto sempre scelte tecniche ottimali. Ma non è lui l’uomo con cui prendersela. INCOLPEVOLMENTE INUTILE (Dal 61′ DALMONTE 6,5 E questo non è ancora un giocatore da serie B, perché gli manca capire in anticipo cosa fare: poi quando è Sensi a servirti non ne hai quasi mai bisogno e puoi essere il migliore della squadra giocando la metà di tutti gli altri giocatori. Primo gol per lui tra i pro. SI COMINCIA?)
CIANO 5,5 Non gli si può chiedere sempre di chiudere la partita su punizione, altrimenti non giocherebbe a Cesena. In serie B. Ma giocherebbe in serie A, da qualche anno. Più che fuoriclasse, miglior giocatore della categoria. Tecnicamente può fare quello che vuole, tranne cambiare le cose quando gli altri non riescono nemmeno a veder palla. NON BASTA PROVARCI
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DRAGO 4,5 Esperimenti. A fine aprile. In trasferta. E nel giorno del centrocampo a 4 tiene in panchina Valzania, il miglior interprete di questo modulo. E baaaaaaaaasta, mister. Che tu sia in panico totale se le cose non girano lo si vede da quando hai fatto due cambi nella ripresa. HE’S LOST CONTROL
AC CESENA 4,5 Ancora una volta, al momento della conferma, della continuità, della svolta in affidabilità, la squadra crolla. Costanti nell’incostanza, dalle stelle alle stalle. Ci si aggiunga che certe partite sarebbero da cancellare dagli annali a livello di impegno e voglia di dare tutto. INDECOROSI

© Gian Piero Travini

GOMIS 7 Al 42′ su conclusione velenosa di Ricci non trattiene la palla, per poi riafferrarla una frazione di secondo prima che il Crotone possa metterla dentro, allo scadere. L’unico brivido di incertezza, mentre per il resto si conferma il punto di riferimento della difesa, in un copione di partita che ormai è più prevedibile di una messa cantata. CARDINALE
PERICO 6,5 Potrebbe segnare quando al 72′ Ciano gli confeziona un cross molto invitante: marcato a vista non riesce in un’esecuzione tutt’altro che facile. Nonostante uno spazio d’azione risicato prova saltuariamente a farsi vedere in avanti, con generosità, senza tuttavia riuscire a essere decisivo negli inserimenti. CONTROLLATO
CAPELLI 6,5 Trova un brutto cliente in quel fior fiore d’esterno di Adrian Stoian, che a Crotone è diventato giocatore a tutto tondo in pochissimo tempo. Qualche difficoltà anche con Budimir che gli fa perdere la bussola quando azzecca la torsione in area e sgancia la bomba del gol del 2-1. In compenso è stalloniano nello spronare i propri compagni di squadra a non arrendersi mai e a non farsi inchiodare all’angolo. BALBOA
MAGNUSSON 6,5 Bene la francobollatura su Budimir che si muove in area e taglia più di tutte le ultime spending review messe insieme. Nel secondo tempo, sconta lo scompenso di agilità con Ricci, che gradualmente diventa sempre più fresco, mentre lui sembra acquisire anni con il tracorrere dei minuti di gioco. BENJAMIN BUTTON
FALASCO 6 Digerisce poco la frizzantezza di Ricci, ragazzo del ’94 scuola Roma e già 10 gol in stagione nonostante la sua posizione da esterno. All’85′, si tira la palla sul braccio e per un attimo sembra un .GIF di Nonciclopedia alla voce harakiri. BICARBONATO
RENZETTI 7 In fase di copertura è un sergente di ferro e rifila un paio di stecche a Ricci. In avanti, suona la carica quando il Cesena ha bisogno di una delle sue “Cavalcate delle valchirie”: non molla il presidio della fascia sinistra e guida il proprio reparto a non arrendersi agli indiavolati vietcong (blu)-rossi del Crotone. DUVALL
KONE 6,5 Insieme al compagno di mediana e connazionale, l’ivoriano compie il lavoro sporco lontano dai riflettori. Lui e Kessié sembrano due Dark Shadow del centrocampo. Con l’andare avanti e lo sviluppo del match non lasciano spazio al possibile pareggio del Crotone, riuscendo a evitare il macabro colpo di scena finale alla Tim Burton. CINTURA NERA
KESSIÉ 7 Si spompa in lungo e in largo e si ferma solo di fronte al pestone infertogli da Torromino. A 19 anni  si erge nel ruolo più difficile del gioco del calcio: dirige un film della partita dosato, lineare e ben interpretato. DAVID DI DONATELLO (Dall’84′ CASCIONE 6,5 Deve fungere da cerniera affinché il Cesena non rischi di calare le braghe nelle ultime manciate di partita. Ci riesce, elasticizzando centrocampo e difesa. FRANGIFLUTTI)
CIANO 7,5 Nel primo tempo, sembra la reincarnazione di Claude Monet per come impressiona a ogni pennellata che parte dai suoi piedi. Al 16′ tinteggia con il mancino il primo capolavoro della gara su calcio piazzato che porta in vantaggio il Cesena. Dieci minuti dopo dipinge bene un cross, ma non trova interpreti in grado di comprendere la sua arte; al 27′ rischia il gol da calcio d’angolo alla Veron. Esulta senza un domani, pure alla seconda rete segnata, come se a Crotone non ci fosse mai passato, neanche per caso in macchina. Pronto a tradire i suoi colori, ma soprattutto a concentrarsi sul domani bianconero. GALEAZZO (Dall’89′ VALZANIA SV Qualche fotogramma finale di partita, a dar manforte al reparto arretrato)
ROSSETI 6,5 Forma fisica invidiabile e gran corsa per tutti i 73′ che rimane in campo. Mentre il pressing a tutto campo sul portiere sollevano l’ipotesi Epo, è lezioso quando rischia di sprecare l’assist del secondo gol romagnolo. Per fortuna per lui, rimedia tutto l’arrivo di monstre Ciano. Al 60′ un bel tacco in area sorprende i giocatori del Crotone, ma anche i suoi compagni di squadra che non accolgono il suo suggerimento. A differenza delle premature fragole di aprile che girano già nei nostri supermercati, sembra dover aspettare ancora del tempo per poter finire di maturare. ACERBO (Dal 74′ GARRITANO 6 Entra in campo al posto di Rosseti per attivare la modalità-contropiede, pressoché sconosciuta al Cesena per i primi 73′ di gara. Non indovina la combo giusta e sembra sempre in pausa. OFF)
RAGUSA 7 Lotta, si innervosisce. Perde palla, a volte. Ma ce la mette tutta, in ogni caso. Anche se a destra potrebbe sfruttare meglio la corsia preferenziale generosamente lasciata incustodita dal Crotone, a fine partita è ancora là davanti a difendere palla e a lottare per far salire la scuola. BIG HEARTCianoDRAGO 7 Per quanto Ciano esulti come un matto nonostante le sue 103 presenze a Crotone, l’integrità di Drago, al contrario, non mostra una crepa. E non ci sono cocci nemmeno per il gioco del suo Cesena, quadrato e cinico al punto giusto. Il secondo scalpo conquistato nei confronti di una capolista, dopo che il mister era riuscito già a rasare il Cagliari, è da prendere come un segnale inequivocabile che la sua squadra non deve temere nessuno. APACHE
AC CESENA 7,5 Non c’è più un’infermeria alla Pearl Harbour, come qualche settimana fa, ma comunque si sente l’assenza di Caldara, Sensi e Falco, quest’ultimo solo a mezzo servizio e comunque lasciato lontano dal campo. Arrivati a questo punto del campionato, e dopo l’ennesima ottima prestazione, offerta ai generosi occhi del Manuzzi, è ormai da prendere come dato di fatto questa curiosa alternanza di risultati tra le mura amiche e le trasferte. 44 punti a 14: davvero un bello squilibrio. Chissà che in Sicilia non possa finalmente esserci un felice sbarco bianconero, per rendere un po’ più simile al Manuzzi, quello che sarà l’inferno di Trapani. BUON VIAGGIO

© Francesco Mondardini

GOMIS 5,5 Continua il periodo ‘ni’ per l’estremo bianconero. Sul gol non trova il pallone in uscita bassa, commette una manciata di indecisioni in lettura di traiettoria e sbagliando un sanguinoso rilancio nel finale. A suo discarico una leggerissima deviazione sul bolide di Galano all’87′ finito poi sul palo: la sensazione è quella che debba ancora ritrovare la serenità. ASSOLUZIONE A METÀ
PERICO 6 Partita molto più ordinata e pulita rispetto quella di Bari: con l’ingresso di Ciano sa di avere le spalle coperte e azzarda più spesso la discesa in avanti. Avrebbe anche la possibilità di trovare la rete, ma il nostro è altruista e preferisce sempre il cross alla conclusione e la sponda alle incornate. CALMO E TRANQUILLO
CALDARA 5,5 Grave la disattenzione sul gol, sopratutto per il fatto che la rete porti il nome del ‘suo’ attaccante. Impressionante quanto riesca sempre a seguire il piano gara a livello tattico, trovando anticipi e chiusure quasi a memoria. L’accoppiata con Capelli, che detiene la leadership della retroguardia, è quella che garantisce maggior completezza: i due si aiutano e si capiscono. PERDONABILE.
CAPELLI 6 Oggi aveva clienti spinosi ed è stato costretto a tirar fuori tutto il suo mestiere per sopperire alla freschezza e alla gamba di Galano e Giacomelli. Qualche colpo basso, tanto mestiere e il giallo speso al momento giusto, quando l’avversario lo aveva saltato secco. Il Ban Ki-moon di Romagna oggi preferisce non rischiare il rosso, protestando con moderazione e comandando i suoi anche durante i battibecchi. Non è il massimo, ma per oggi va bene così. NAZIONI UNITE
RENZETTI 6,5 Scontato il turno di squalifica riprende esattamente da dove aveva lasciato: manca il cross decisivo negli ultimi venti minuti, ma non può essere sempre domenica.Vita lo provoca più volte, lui porge l’altra guancia.  CRISTO
KESSIE 5 Il gattone ivoriano non riesce ad uscire dalle tenebre offrendo una partita qualitativamente ben lontana dai suoi standard. Il motore non lo spegne mai ma se prima l’alimentazione era una benzina raffinatissima ora sembra che si sia passati ad un kerosene grezzo. Semplice stanchezza o problemi di altra natura? Il ‘contrastometro’ segna a fianco il suo nome un saldo negativo e non c’è manifesto più chiaro di questo sui problemi che lo affliggono. DOVE SEI FINITO?
CASCIONE 6 L’impostazione rimane qualcosa al di fuori delle sue corde per buona parte del match. Spesso e volentieri rimane schiacciato sulla linea dei difensori, finendo per francobollare prima Ebagua e poi Raicevic: opera preziosissima in distruzione di gioco avversario ma questo ormai per lui è assoluta routine. DIFENSORE AGGIUNTO
KONE 5,5 Nel primo tempo è uno dei pochi a tenere la barra dritta, tappando come può le falle della mediana bianconera. Secondo tempo condito da diversi errori – anche banali – che lo portano ad essere sacrificato da Drago ben prima del cambio. L’imperativo è concludere la stagione con quella continuità di rendimento che per ora è sempre mancata, perché poi ai play off… ON-OFF (Dall’84′ SEVERINI SV)
GARRITANO 5 Nei primi minuti sembra quasi che possa essere finalmente la giornata della svolta grazie alle buone combinazioni con Rosseti. Con l’avanzare del cronometro si capisce invece che la musica non cambia rispetto alle settimane scorse: tanto fiato ma una concretezza dannatamente bassa. Urge ritrovarlo per la volata finale. PUÒ ACCOMPAGNARE SOLO (Dal 46′ CIANO 7 Gli bastano quattro minuti per per scaldare il piedino: prima punizione al bacio e poi assist rabbioso per Rosseti. Sfiora anche il gol personale con un tiro da fuori ma sarebbe stato davvero troppo per un solo tempo dopo una brutta influenza. ALTRA CATEGORIA)
ROSSETI 6 Primo tempo in ombra anche a causa dell’abitudine della squadra di rifugiarsi nei lanci lunghi durante le apnee, chiedendo all’ex Siena di inventarsi Djuric: impresa francamente difficilotta. Grande sacrificio in pressing sui terzini avversari nel primo tempo, portandolo a tanto così dal doppio giallo. Incrocia bene nell’azione del gol, mostrando come riesca ad intendersi bene con tutti i compagni di reparto. Da ora in poi sarà chiamato al compito più difficile di tutti in quest’annata: la continuità. SCALDA I MOTORI RAGAZZO
RAGUSA 5,5 Sicuri sicuri che preferisca giocare terzino? No perché a vederlo in campo sembra che prediliga la copertura all’attacco degli spazi. La mancanza di lucidità sotto rete ne è la ovvia conseguenza. Drago non ne può fare a meno, trovando in lui il vero equilibratore della porzione sinistra del campo. Comprensibile il calo di condizione nel finale, il febbrone di Pasqua pare averlo davvero debilitato. COMUNQUE IRRINUNCIABILE
sportinromagna
DRAGO 5,5 Non è insufficienza piena perché ha dovuto affrontare una gara praticamente senza cambi. Non lo è neppure per il fatto che la reazione c’è stata: tardiva, ma c’è stata. Non lo è anche perché il rientro da Bari martedì ha portato via un giorno di lavoro. Insomma, non merita di essere bastonato, ma rimangono i difetti di una squadra cronicamente incapace di compiere il passo della svolta, di aprire un mini ciclo di vittorie consecutive. Si rimane nell’incertezza, soprattutto con le squadre nella seconda metà di classifica: e ora sotto con le prove della verità con Pescara e Crotone… VORREI MA NON POSSO
AC CESENA 5,5 Gli uomini chiave, quelli che dovevano risolverla, erano a mezzo servizio. La retroguardia ha barcollato, e pure parecchio, ma alla fine ha tenuto. I problemi come al solito sono in mezzo. La stella polare Sensi è fuori, Cascione fa quel che può e i due ivoriani non convincono: la ricetta per un bel piattone di difficoltà è servita. Drago nel dopo gara ha assicurato che non si tratta di un calo di condizione fisica, solo stanchezza temporanea per i tanti impegni e trasferimenti. Per il momento bisogna credergli, sperando che ulteriore infortuni non minimo ancor più un gruppo già decimato. FORZA E CORAGGIO

© Marco Manuzzi

GOMIS 6,5 Non sembra essere al massimo della forma, e commette qualche errorino in uscita… poi ogni volta che serve metterci la mano ce la mette con puntualità. E questa volta l’arbitro non ci mette del suo per incasinargli la vita. SALVO
PERICO 6,5 Idolo assoluto, immola il suo faccione a badile sul terra-aria di Maniero nel momento in cui il Bari decide di fare pressing anche agli addetti stampa. Rimane a terra venti minuti in cui ha tempo anche di rendersi conto di star giocando la miglior stagione della sua vita, poi si alza e ne chiede ancora, perché non gli basta mai. E non c’è Ciano a far filtro come al solito, quindi tanta roba per lui. INSAZIABILE
CALDARA 7 Insormontabile, sia dentro l’area che fuori. Partita tecnicamente perfetta, dove non lascia spazi utili alle azioni baresi. Spazza quando deve, anticipa con puntualità, infonde sicurezza a tutta la squadra. LA BARRIERA
CAPELLI 6,5 È su tutti i palloni e quando si intensifica l’azione pare non voler mai indietreggiare. Certo poi ti libera con un colpo di testa Sansone ed è un po’ come lasciare una valigia abbandonata nella metropolitana di Bruxelles, ma per ora va bene così. GENEROSO
FALASCO 7 Pianino, bèll. Pianino. Ci vuole uno che faccia il cross dalla trequarti per il bosniaco, ma poi bisogna stare attenti dietro… e un paio di volte il ragazzo si dimentica l’uomo, ma ha una crescita durante la gara notevole. Insomma, non è che non tenga col fiato sospeso, ma non si rimpiange l’ultima fase di Renzetti, che in più di lui arriva sul fondo. BREATHLESS
VALZANIA 6,5 Il ‘Killer’ non sbaglia un colpo: se deve mettere la gamba lo fa sempre… il paraadosso è che si becca il giallo nell’unico fallo che non commette. Poi ha un piedaccio quest’anno che non si guarda, ma se iniziamo a parlare di concetti molto cesenati come grinta, rabbia, efficacia nel fermare l’azione, he’s da man. Negli ultimi minuti continua a spingere, tanto da dare anche un paio di bei ultimi passaggi. UCCISORE
CASCIONE 6 In fase di regia migliora lentamente nella ripresa, ma per 45′ è totalmente avulso dalla situazione offensiva. Poi in difesa “fa filtro”… eh, bene… però manca sempre il regista che offra un’alternativa…. poi ognuno dice la sua su questo giocatore, ma per me manca ancora qualcosa: più sereno del solito. ALTRI MESTIERI
KESSIÉ 5,5 Non c’è Sensi e non ha punti di riferimento: vaga per il campo e, quando ha la palla tra i piedi, non riesce a prendere una decisione propositiva che funzioni. E se poi perde anche i contrasti… Non riesce ad entrare mai in partita, bloccato dal forsennato forcing della mediana barese. IL LABIRINTO DEL FAUNO
CIANO 6 Poco brillante, con mezza gamba in meno nella corsa, inizia a risentire dei due mesi di assoluto spettacolo regalati alla causa bianconera. Il che vuol dire che si fatica un po’ di più sui tagli e che qualcosa là davanti è mancato: certo non in termini di voglia o di pressing, dove ha comunque fatto cose egregie. IMMANCABILE (82′ DALMONTE 6 Un paio di chiusure in una quindicina di minuti che diventano preziose quando qualsiasi contropiede potrebbe far male. Gestione tattica dell’ultimo pallone imbarazzante PRESENTE)
DJURIC 6 Non si inventa nulla di nuovo, ma in questa partita era palese che venisse annullato… la cosa interessante è che perde meno palloni del previsto, fa qualche movimento interessante, ma di sicuro non semina troppi pericoli. SPUNTATO (45′ ROSSETI 6 Ma con degli X chiamati non è semplice trovare il guizzo vincente… difese troppo chiuse e si chiede la prova di squadra… e lui per la squadra sa giocare. CI PROVA)
GARRITANO 6 Gioca tipo mezzo terzino. E tenere così indietro l’unico che possa puntare e saltare l’uomo è come tagliarsi il pirillo in un camerino di Victoria’s Secret: danni non ce ne sono, ma che rabbia… Nel secondo tempo la lingua striscia sull’erba, ma c’è comunque grande volontà. ORIZZONTALE (92′ FONTANESI SV)

DRAGO 6,5 Una squadra a trazione posteriore che però non sembra rinunciataria e che quando ha qualche aziona buona per colpire lo fa. I cambi sono praticamente obbligati, anche se forse valeva la pena di cavare Garritano qualche minuto prima, ma effettivamente qui si fa della chiacchiera: un punto a Bari è tanta roba. E se ci fosse stato Ragausa… NON SBAGLIA
AC CESENA 6,5 Gran prova del collettivo, bloccando una squadra che in casa avrebbe dovuto fare tutto quello che voleva. Insomma, un punto strappato nella trasferta più dura dell’anno senza nessun problema. Ecco, questo è il punto più importante: non si soffre. SOLIDITÀ

MAX 7,5 Porta una salsiccia di castrato che tuona. Bene anche il wurstellone, anche se lui non ci crede troppo. GARANZIA E MODESTIA

© Gian Piero Travini

Mercoledì scorso è andata in scena la prima edizione di ‘IncontriAmoci’, convention organizzata dall’associazione Cesena Per Sempre per permettere ed incentivare il confronto fra tifoseria e società.
La serata ha trovato la partecipazione di diverse decine di tifosi – fra i quali tanti tesserati proprio di CPS –, qualche giornalista e parecchi curiosi.
Protagonista assoluto è stato il vicepresidente Mauro Urbini, bersaglio principale delle domande provenienti dalla platea, assieme al consigliere di Cesena&Co. Emanuele Lugaresi, l’addetto stampa di CPS Samuele Mariotti come moderatore, la bandiera Giampiero Ceccarelli e il consigliere AC Cesena spa Roberto Desiderio.

Boiling point superato quando un gruppetto di tifosi ha posto le proprie domande sulla discontinuità rispetto al passato, sull’utilità stessa di Cesena Per Sempre in un mondo dove girano milioni di euro e sul fatto che i tifosi siano prima coccolati in fase di campagna abbonamenti e poi visti da semplici clienti quando le cose non vanno.
Domande poste con toni fermi e decisi, a tratti infuocati e in finale spinti. Gli animi si sono accesi quando Urbini ha rifiutato di rispondere in virtù dell’apparente inconciliabilità di vedute con i tifosi in questione, tutti assenti per scelta dallo stadio nelle ultime stagioni.

Una volta ritrovata la calma si è parlato del futuro di Drago e di Foschi, del lavoro svolto dalla dirigenza per allinearsi ai sempre più stringenti parametri richiesti dalla Lega e anche dalla questione Infront, vero e proprio colosso delle concessionarie pubblicitarie che pochi mesi fa ha rilevato GSport, partner dei bianconeri sin dai tempi di Campedelli. Da segnalare anche un forte interesse dei tifosi rispetto alle strutture: sia il ritorno al manto in erba naturale sia lo sviluppo dello stadio – magari anche di proprietà – sono sentiti come bisogni primari per una realtà come Cesena.

Capitolo a parte per le ormai celebri ‘Dieci domande’, poste da Stefano Severi ormai 75 giorni fa. Ad esse il Vice Presidente ha preferito non rispondere in maniera specifica, lamentando l’errata modalità con cui le stesse sono state poste. In particolare non è stata gradita la lista dei soggetti chiamati a rispondere, con relativo ordine di priorità. In ogni caso diversi punti delle sollevati dal giornalista di TuttoCesena sono stati toccati e soddisfatti dalle diverse domande, come ad esempio il pagamento del cartellino di Yuto Nagatomo, finalmente effettuato.

vB

TRE MOTIVI PER ESSERE SODDISFATTI DI ‘INCONTRIAMOCI’

Il Vice Presidente ci ha messo la faccia, prestandosi alle domande di tutti. Quanti altri dirigenti del calcio italiano lo avrebbero fatto?
 Diversi interrogativi posti da Severi sono stati risolti e dibattuti: seppur con due mesi e mezzo di ritardo parziale chiarezza è stata fatta.
Nel caso l’evento dovesse ripetersi anche nei prossimi anni Cesena confermerebbe, ancora una volta, di essere caso unico in Italia per trasparenza e rapporto società-tifoseria.

vN

TRE MOTIVI PER NON ESSERE SODDISFATTI DI ‘INCONTRIAMOCI’

La scelta di non rispondere a coloro che non frequentano lo stadio, in contestazione con la società, non è stata felice. Seppur con posizioni diverse, anche loro sono tifosi e come tali vanno considerati.
Non essendo presente di persona e non avendo ricevuto le risposte nella forma da lui richiesta, Stefano Severi e le sue domande non possono dirsi soddisfatti. Come mai Urbini non avrebbe accettato l’invito di CPS nel caso Severi fosse stato presente?
L’apertura arriva dopo un periodo non certo tranquillo in merito ai rapporti fra presidente, stampa e tifoseria. Siamo sicuri che un maggiore dialogo con i tifosi se lo augurino tutti, in società?

© Marco Manuzzi