Le Pagellazze di Cesena-Avellino

Pubblicato: 27 dicembre 2015 in A.C. Cesena
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Cesena-Avellino
AGLIARDI 6 Sull’intera partita Alterna grandissimi interventi a mezze boiate come sul finale, ma evita comunque un passivo più pesante su Castaldo in avvio ripresa. C’È
PERICO 6 Se sapesse crossare sarebbe il giocatore più determinante del campionato bianconero: di certo non gli si può chiedere anche questo. In mezzo al patatrac ci finisce pure lui, primo fra tutti, ma si mantiene costante e strappa la sufficienza. SFORTUNATO
CALDARA 6 Particolarmente attento spezzando la manovra non irresistibile dell’Avellino in costante anticipo, coperto da Cascione. Poi entra Insigne e il castello crolla completamente: lui pure ne rimane vittima tra le macerie fumanti, anche se meno colpevole di altri. CADUTO
MAGNUSSON 5 È già in affanno con Castaldo e Trotta che vanno in percussione continua su di lui, esplode come un geyser delle sue parti quando ci si mette pure Insigne. Continua a non essere la tipologia di difensore adatto al gioco di Drago, ma probabilmente sarà l’ultima partita in bianconero per lui. PARTITO MALE, FINITO UGUALE
RENZETTI 6,5 Suo l’assist, suoi i pericoli, sue le corse: è il Cesena vivo che lotta assieme a noi, ma non è in grande compagnia. Anche lui inizia a soffrire di cali atletici nella ripresa e rischia grosso con un paio di interventi, portando però la pagnotta a casa e mettendoci del positivo. INTERVENTISTA
KESSIÉ 6,5 Anche quando tutto crolla questo è l’unico che abbia qualcosa da mettere sul piatto a livello di intuizione o proposizione. Maldestro, non al meglio, ma attivo e imprevedibile: tutto quello che non è il Cesena di oggi. FOLLE
CASCIONE 5,5 Non imposta gioco dal basso e non riesce a fare nemmeno il giusto filtro davanti la difesa, ormai l’unico ruolo dove può essere impiegato: ulteriore riprova del suo giusto ruolo di vice-Sensi, nonostante a schemi saltati sia obiettivamente l’unico in grado di mettere ordine. Tuttavia non è in grado di farsi carico della squadra, problematico per una formazione in cerca disperata di un leader. UNO TRA TANTI
KONE 6 Accoppiato a Cascione sembra perfettamente a suo agio, libero di svariare e far regia alta soprattutto quando si allarga. Dal cartellino giallo in poi inizia a perdere mordente in fase di contenimento, malgrado muova il pallone sempre con grande intelligenza. EQUILIBRATO  (Dal 77′ MONCINI 5,5 Ingeneroso inserirlo sempre in condizioni disperate, ma anche lui continua a voler sorprendere con colpi da campione che non ha con velocità come quelle della B. FUMOSO)
RAGUSA 4,5 Ha lui le azioni più ghiotte ma non riesce a sfruttarle, e non è un caso: alleggerito sulla fascia, ha la possibilità di fare inserimenti con e senza palla e di diventare un fattore di pericolo non indifferente. Gli manca però il colpo due volte, rallenta la corsa nel secondo tempo e nonostante l’impegno complica notevolmente il lavoro della retroguardia bianconera, sfilacciando le linee. E, nonostante il fiatone, è lui ad essere cercato in continuazione: palloni sprecati perché non ci arriva più e, servito, pecca di scarsa lucidità, sbagliando ogni appoggio. STANCO
DJURIC 7 Torna e manda in panchina Rosseti: per uno che non avrebbe dovuto nemmeno toccar campo in questa stagione vuol dire già partire con mezzo voto in più. Raccoglie quanti più falli possibile e colpisce bene di sinistro, pulito e perentorio e nella ripresa ha pure l’occasione di chiudere la partita, lisciandola colpevolmente. Tuttavia fa reparto da solo e, come altre volte, il fatto che questo succeda è di sé preoccupante. PUNTONA (Dal 66′ TABANELLI 5 Quasi utile in raddoppio, irritante in pressing alto e in fase di tiro: dovrebbe portare equilibrio, ma in realtà fa solo peggio perché è l’uomo sbagliato al momento sbagliato, il più delle volte nello sport sbagliato. Ogni volta che avanza qualcuno deve stargli dietro per evitare ripartenze dopo palla persa. IL CAMBIO CHE NESSUNO AVREBBE MAI VOLUTO VEDERE)
GARRITANO 5,5 Rompe il gioco per tutto il primo tempo sulla trequarti, improvvisandosi disturbatore quando Bastien deve muoversi da lontano, e riesce a girare un paio di buoni palloni in avanti, ma quando l’inerzia cambia e l’Avellino decide di ricominciare a giocare a calcio è il primo ad essere sacrificato per allungare la squadra. La mossa non paga. POCO MA BUONO (Dal 56′ ROSSETI 6 Per dieci minuti sembrerebbe quasi che possa integrarsi con Djuric, facendo finta che anche Cesena si possa giocare con due punte… intanto però ci passa un gol e un cambio bizzarro. E inevitabilmente la bocciatura di inizio gara potrebbe influire sulle sue prossime prestazioni. BASTONATO)
DragoCesenaAvellinoDRAGO 4,5 Basta Insigne in mezzo alle linee per non fargli capire più nulla. Invece che pensare a chi vorrebbe o non vorrebbe esserci nel 2016, fratturando ancora di più lo spogliatoio, dovrebbe riflettere sulla qualità della sua prima parte di stagione in bianconero. MENO CHIACCHIERE ALLA VIGILIA
AC CESENA 5,5 Una squadra che si rivitalizza con una prima punta di ruolo ma che oltre a quello non ha altro se manca il suo regista è una squadra che rischia di non raggiungere gli obiettivi prestabiliti. Ancora inguardabili sui calci da fermo. INCOMPLETI

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