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GOMIS 6 Non sono da segnalare interventi vitali, ma in uscita alta c’è ancora qualcosa che non torna, con un paio di smanacciate paurose. ATTERRAGGI SU QUATTRO ZAMPE
PERICO 6,5 La presenza di Ciano gli mette grande sicurezza addosso, tanto che non è possibile che possa fare meno che l’Idolo, spingendosi finalmente in area per poi rientrare rifiatando in difesa, dove peraltro non sbaglia un colpo. E prende falli che manco la signorina Eva Notty in un filmino della serie Blacked. SOLO PER VERI INTENDITORI
CALDARA 6 Primo intervento? Palla rubata oltre la metacampo, come non se ne vedevano da parecchio sull’artificiale. Poi si inizia a perdere terreno e, forse, sale l’incertezza: qualche ingenuità di troppo e su Faragò, dopo aver subito fallo non sanzionato, rischia di beccarsi rigore ed espulsione. RIPRENDERE CONFIDENZA
MAGNUSSON 6 Quando è chiamato a marcare l’uomo si fa trovare pronto e sopprattutto reattivo a fare i cambi di campo, sicuro di avere qualcuno che gli copra le spalle al meglio: questo è l’effetto Caldara. Nel complesso bene, ma qualche maronata la fa i playoff non ti concederanno margini di errore. FINALMENTE (AL) SICURO
RENZETTI 6 Sempre attento, fino a che non esce a vuoto su Corazza e rischia di far arrivare il pallone perfetto a Lanzafame. Nella ripresa il fortino trema ma non cade, per cui sarebbe inutili accanirsi con lui, pur tuttavia ribadendo di come gli vada data un po’ di tregua se si spera che faccia una grande serie playoff. RIPOSATELO
KESSIÉ 6,5 Partito fortissimo, praticamente padrone della metacampo, poi si fan sentire le ripetute 10×1000 di martedì scorso e cala a metà gara, per poi fare 10′ finali da bava alla bocca dove fa esplodere chiunque gli stia sulle scatole. DINAMITE
CASCIONE 6no, dai, leggete quella di Severi: io proprio non ce la posso fare. Problematico valutare un giocatore con il potenziale di risolvere qualsiasi situazione ma che per due-tre volte mette a rischio la tenuta dei conti della retroguardia, in particolare in apertura ripresa. Poi ci sono preziosi alleggerimenti, cambi di campo per riprendersi il pallone, ma ogni suo errore mette in crisi una squadra complica la faccenda. Altri direbbero così di Sensi, ovviamente. TUTTOCASCIONE.it
CIANO 6 Il fatto che ritorni a giocare dà la possibilità di respirare alla fascia destra. Non al meglio non può fare direttamente la differenza, ma è indubbio che alcuni sacrifici e il lavoro di supporto a Perico e agli svarioni di Nino Ragusa valgano il costo della sua presenza in campo anche senza acuti. UTILE  (Dall’87′ IMPROTA SV)
FALCO 6 In questa partita da cuore e rabbia lui è prova a giocarsela di classe ed eleganza. Ma non è il Millionaire, è la serie B, e se porti palla anche se ti lasciano le praterie, la palla te la portano via: lui è parecchio indietro, da ’sto punto di vista, nonostante colpi di gran stile che poi portano al gol, solo che diventano inutili strategicamente nel secondo tempo. COME IL FIGLIO DI BRIATORE (Dal 73′ VALZANIA 6 Tatticamente spacca la partita solo con la presenza: in queste situazioni meriterebbe un posto da titolare. SPEZZONE)
GARRITANO 5 Nel giorno in cui segna Paponi è normale che quello che era stato il miglior giocatore bianconero ad inizio stagione faccia la peggior prestazione della sua carriera romagnola: poca presenza, palla persa quando c’è. Il ragazzo è da ricostruire soprattutto mentalmente in estate. E invece un sinistro per liberare l’iniziativa personale a Ragusa sarebbe la svolta del campionato. LA NUOVA VERSIONE HA DEI BUG (Dal 66′ DJURIC 6 Un paio di sponde, una palla ben protetta, una palla persa. Per come viene chaimato in causa risponde sull’attenti. CI STA)
RAGUSA 7 È sbruffone come un Kanye West messinese, giusto un po’ meno gangsta (“I am a god, hurry up with my damn’ arancini”, ci suggerisce Zed da Roma), ma mostra chiari segni di onnipotenza durante la partita: ai buoni danno le stimmati, ai cattivi come lui un paio di polmoni in più per soffiar rabbia contro tutti. Ha i suoi momenti in cui preferisce darsi al giardinaggio, ma quando parte l’embolo: sia chiaro che inserimento nello spazio, finta, giro, punta e tiro è il suo repertorio, e non è mai stato nelle condizioni tattiche di sciorinarlo. I AM A GOD
gioco
DRAGO 6 Prima gara da vincere assolutamente che lui vince, nonostante un modulo forse azzardato e un metodo di gioco che porta, ancora una volta, alla netta supremazia sul pallone ma ad un solo gol all’attivo. Nel secondo tempo si ostina a giocare con il trequartista perdendo terreno, poi rimette le cose come al solito con Djuric e blinda il risultato: Baroni lo mette comunque in crisi col 4-4-2 e lui si accorge di Valzania troppo tardi. USATO SICURO
AC CESENA 6,5 Si potrebbe far viaggiare la palla con tranquillità, invece si sceglie di portarla su, di amministrar gioco, di andare e lasciar perdere gli scarichi, anche quando non c’è ripartenza. La cosa positiva è che la mentalità del vincere quando è obbligatorio vincere questa volta c’è. DETERMINATI