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GOMIS 6,5 Fa un miracolo sulla rovesciata di Catellani… letteralmente. In una stagione come la sua non gli si può chiedere di più che una grande prestazione anche in una sconfitta. Il futuro è dalla sua, qualsiasi futuro si sceglierà e saprà guadagnarsi. PORTIERONE
FONTANESI 5,5 Fuori dalla partita, rischia l’autogol con un disimpegno di petto che fa gelare il sangue a tutti quanti: da quel momento in poi la difesa bianconera si scopre vulnerabile e l’effetto Caldara dello scorso venerdì si è già esaurito. IMPANICATO (Dal 52′ KONE 5,5 Eh, crolla come il resto del castello. Avrebbe potuto fare di più dal 1′? Magari sì, ma parliamo comunque di un giocatore le cui potenzialità sono state sfruttate pochissimo. SOTTOSTIMATO)
CAPELLI 6 Un finale di stagione da libro Cuore, perché il Muro di Grumello’ ha fatto radici e difficilmente riesce ad avere grande reattività. Sopperisce giocando ad occhi chiusi, anticipando movimenti ormai provati in mille e mille occasioni. In quanto capitano della difesa, manovratore, parte della responsabilità del secondo gol ricade anche su di lui. Ma come il compagno di reparto centrale, per quanto dimostrato stasera, difficilmente è attaccabile. REGGE
MAGNUSSON 5,5 Ma che partita ha fatto?! Sale in fascia sinistra e ci dà di tackle pulito come una vetrinetta piena di Swarovski, anticipa in fascia destra, fa veramente quello che gli pare per tutto il campo e si oppone con vigoria finnica più che islandese alla tracotanza ligure. Paga dazio come tutti resuscitando una squadra che si presumeva di morti conclamati, ma su Catellani è sempre presente, pulito o non pulito che sia, anche quando rischia di farsi infilare in rovesciata. Questa sera cerca LA prestazione… un po’ come se si fosse tornati indietro di un anno, e poi… e poi cicca il pallone decisivo, con una difesa che non sa cosa fare: insomma, in mezzo c’è sempre lui, perché su Postigo, con Valentini fuori, toccava a lui marcare. Ma oggi è impossibile attribuirgli colpe, anche se ce ne fossero. Meglio per lui che sia finita, meglio per lui cambiare aria dopo una stagione balorda e figlia di puttana come non mai: da inizio stagione, comunque, non era la sua guerra. SALVATE IL SOLDATO HORDUR
RENZETTI 5,5 Nell’uno contro uno De Col gli passa sopra ogni volta, ma la posizione di Ragusa lo favorisce nelle sovrapposizioni dove, se servito, sarebbe anche in condizione di distribuire cross. E invece viene messo in condizione dal suo allenatore di far gol nella propria porta: il ragazzo non doveva essere in campo perché non è nelle condizioni per reggere più di 30′ ad alti livelli. Il resto sarebbe solo un infierire inutile, quindi via di sentenza: nell’ultimo mese in panchina doveva sedersi lui e non Falasco, a guardare la condizione. Se poi si fanno altre valutazione, bene così… fino a che non si va fuori al primo turno dei playoff e qualcuno è tipo due mesi che scrive “non. ne. ha. più”. NON NE AVEVA PIÙ
KESSIÉ 7 Se glielo chiedi all’intervallo vende pure il Twix e le patatine dal carretto della Bombo in tribuna. E in una partita da maroni cubici, questo tira fuori quelli piramidali, che ti forano agli spigoli e ti fanno rimpiangere di aver scelto di giocare in una squadra dove lui non c’è. Impressionante per quantità, aspettando Godo(t) per qualità, vera arma in più per venir fuori da una delle peggiori situazioni tattiche della stagione. A muso duro questo sportella che la MotoGP è una prova tecnica del coro dell’Antoniano. CO****NI CHE FUMANO!
CASCIONE 4,5 Che fa una tenerezza quando fa gli allunghi che non metterebbe in ansia nemmeno i 2006/2007 del Torre del Moro. Lento, troppo in un playoff, dove si viaggia a quasi il doppio delle normali velocità, in particolare in una partita secca, è costretto a far falli in zone pericolose per riempire i centimetri che perde nelle ripartenze spezzine. In una partita da corsa, fisico e ancora corsa lui è l’ultimo che avrebbe dovuto scendere in campo, perché contribuisce solo ad abbassare il baricentro della squadra senza far ordine perché, di fatto, non c’è ordine da fare, dato che lo Spezia lavora sulle laterali e non in mezzo al campo. Se ne torna in panca con la premestruale addosso che piglia male a chi lo ha supportato anche questa volta. ACIDELLA (Dal 52′ SENSI 5 Non ha possibilità di incidere perché gli schemi sono praticamente saltati da prima che la squadra iniziasse il riscaldamento. Malignamente potrebbero essere saltati dal momento in cui il contratto sarebbe stato rinnovato automaticamente all’allenatore. Malignamente le prestazioni di Stefano sono calate quanto più sono aumentate le sue dichiarazioni alla stampa dopo la cessione al Sassuolo. Malignamente Postigo poteva essere suo. Malignamente Postigo non doveva essere suo, dato che le marcature sono chiamate. E fisicamente oggi impresentabile. Nonostante in settimana dovesse essere tutto a posto: misteri della fede sanitaria. MALIGNAMENTE)
CIANO 6 Quel pallone su dischetto è un macigno che nemmeno il miglior Sisifo. Lui la appoggia alla sua sinistra con facilità e… beh… e ci crediamo tutti quanti. Dura troppo poco. L’assenza di Perico poteva dargli più spinta offensiva e gli mancano le torri di Djuric… poteva provare a velocizzare di più la manovra, ma non esce dal suo momento di calo, pur dando un grande contributo. HA DATO TUTTO
FALCO 6 Buon piglio brioso, bene l’amministrazione di palla, intriganti alcune soluzioni: dà l’impressione di poter colpire in qualsiasi momento, ma non lo fa. Ci prova in ogni modo a fare quello che sa fare, ma non può riuscire sempre a portare a termine la missione, altrimenti il Bologna non lo avrebbe fatto scendere in serie B. Doveva calarsi nella parte dell’umile e ci è riuscito perfettamente: grande crescita mentale la sua. GRAN PARTE
RAGUSA 6,5 Che cosa non è ’sto giocatore?! Ha corso praticamente anche per Renzetti, si è fatto trovare in ogni momento, ha sbagliato un’infinità di tocchi e se li è andati tutti a recuperare col sudore delle proprie forze che, a questo punto della stagione, è roba unica. Esce che non sta in piedi, purtroppo senza godere della standing ovation – OBBLIGATORIA da tributargli oggi – causa rete subita. Discontinuo più con se stesso che con la squadra, ma quanto ha corso… SA CRI FI CIO  (Dall’86′ ROSSETI SV)
DJURIC 5,5 A un certo punto gli riesce il sombrero su Errasti, non ci crede, e lo travolge senza aggirarlo: lui è così… mezzi tecnici imbarazzanti su determinazione e maturità consumata. Pochi palloni giocabili – a un certo punto Drago aveva capito come trasformarlo in un giocatore di serie A, facendolo servire in continuazione, ma forse è ateo e non crede nei miracoli –, qualche torre per disimpegnare, ma di puntare la porta manco a parlarne. Si ripropone un tema: un attaccante si sacrifica, si sbatte, fa legna… bravone, ma bisogna ogni tanto buttarla dentro. MIGLIOR STAGIONE, FINALE DA DIMENTICARE
campo
DRAGO 4,5 “Non andiamo ai playoff per fare da comparsa”. Ritenta, sarai più fortunato. PAROLE PAROLE
AC CESENA 6 Gestione atletica fallimentare da inizio campionato: la squadra all’appuntamento che vale la stagione si presenta rotta fuori e incrinata dentro. Lo stadio risponde con nemmeno 12mila spettatori: gli altri probabilmente erano impegnati a leggere… Per quello che riguarda stasera, ritrovarsi con una difesa prostrata su calcio d’angolo corto rasoterra vuol dire che certe meccaniche non sono state assorbite… e a fine stagione è un limite. LIMITATI

© Gian Piero Travini

GOMIS 6 Non sono da segnalare interventi vitali, ma in uscita alta c’è ancora qualcosa che non torna, con un paio di smanacciate paurose. ATTERRAGGI SU QUATTRO ZAMPE
PERICO 6,5 La presenza di Ciano gli mette grande sicurezza addosso, tanto che non è possibile che possa fare meno che l’Idolo, spingendosi finalmente in area per poi rientrare rifiatando in difesa, dove peraltro non sbaglia un colpo. E prende falli che manco la signorina Eva Notty in un filmino della serie Blacked. SOLO PER VERI INTENDITORI
CALDARA 6 Primo intervento? Palla rubata oltre la metacampo, come non se ne vedevano da parecchio sull’artificiale. Poi si inizia a perdere terreno e, forse, sale l’incertezza: qualche ingenuità di troppo e su Faragò, dopo aver subito fallo non sanzionato, rischia di beccarsi rigore ed espulsione. RIPRENDERE CONFIDENZA
MAGNUSSON 6 Quando è chiamato a marcare l’uomo si fa trovare pronto e sopprattutto reattivo a fare i cambi di campo, sicuro di avere qualcuno che gli copra le spalle al meglio: questo è l’effetto Caldara. Nel complesso bene, ma qualche maronata la fa i playoff non ti concederanno margini di errore. FINALMENTE (AL) SICURO
RENZETTI 6 Sempre attento, fino a che non esce a vuoto su Corazza e rischia di far arrivare il pallone perfetto a Lanzafame. Nella ripresa il fortino trema ma non cade, per cui sarebbe inutili accanirsi con lui, pur tuttavia ribadendo di come gli vada data un po’ di tregua se si spera che faccia una grande serie playoff. RIPOSATELO
KESSIÉ 6,5 Partito fortissimo, praticamente padrone della metacampo, poi si fan sentire le ripetute 10×1000 di martedì scorso e cala a metà gara, per poi fare 10′ finali da bava alla bocca dove fa esplodere chiunque gli stia sulle scatole. DINAMITE
CASCIONE 6no, dai, leggete quella di Severi: io proprio non ce la posso fare. Problematico valutare un giocatore con il potenziale di risolvere qualsiasi situazione ma che per due-tre volte mette a rischio la tenuta dei conti della retroguardia, in particolare in apertura ripresa. Poi ci sono preziosi alleggerimenti, cambi di campo per riprendersi il pallone, ma ogni suo errore mette in crisi una squadra complica la faccenda. Altri direbbero così di Sensi, ovviamente. TUTTOCASCIONE.it
CIANO 6 Il fatto che ritorni a giocare dà la possibilità di respirare alla fascia destra. Non al meglio non può fare direttamente la differenza, ma è indubbio che alcuni sacrifici e il lavoro di supporto a Perico e agli svarioni di Nino Ragusa valgano il costo della sua presenza in campo anche senza acuti. UTILE  (Dall’87′ IMPROTA SV)
FALCO 6 In questa partita da cuore e rabbia lui è prova a giocarsela di classe ed eleganza. Ma non è il Millionaire, è la serie B, e se porti palla anche se ti lasciano le praterie, la palla te la portano via: lui è parecchio indietro, da ’sto punto di vista, nonostante colpi di gran stile che poi portano al gol, solo che diventano inutili strategicamente nel secondo tempo. COME IL FIGLIO DI BRIATORE (Dal 73′ VALZANIA 6 Tatticamente spacca la partita solo con la presenza: in queste situazioni meriterebbe un posto da titolare. SPEZZONE)
GARRITANO 5 Nel giorno in cui segna Paponi è normale che quello che era stato il miglior giocatore bianconero ad inizio stagione faccia la peggior prestazione della sua carriera romagnola: poca presenza, palla persa quando c’è. Il ragazzo è da ricostruire soprattutto mentalmente in estate. E invece un sinistro per liberare l’iniziativa personale a Ragusa sarebbe la svolta del campionato. LA NUOVA VERSIONE HA DEI BUG (Dal 66′ DJURIC 6 Un paio di sponde, una palla ben protetta, una palla persa. Per come viene chaimato in causa risponde sull’attenti. CI STA)
RAGUSA 7 È sbruffone come un Kanye West messinese, giusto un po’ meno gangsta (“I am a god, hurry up with my damn’ arancini”, ci suggerisce Zed da Roma), ma mostra chiari segni di onnipotenza durante la partita: ai buoni danno le stimmati, ai cattivi come lui un paio di polmoni in più per soffiar rabbia contro tutti. Ha i suoi momenti in cui preferisce darsi al giardinaggio, ma quando parte l’embolo: sia chiaro che inserimento nello spazio, finta, giro, punta e tiro è il suo repertorio, e non è mai stato nelle condizioni tattiche di sciorinarlo. I AM A GOD
gioco
DRAGO 6 Prima gara da vincere assolutamente che lui vince, nonostante un modulo forse azzardato e un metodo di gioco che porta, ancora una volta, alla netta supremazia sul pallone ma ad un solo gol all’attivo. Nel secondo tempo si ostina a giocare con il trequartista perdendo terreno, poi rimette le cose come al solito con Djuric e blinda il risultato: Baroni lo mette comunque in crisi col 4-4-2 e lui si accorge di Valzania troppo tardi. USATO SICURO
AC CESENA 6,5 Si potrebbe far viaggiare la palla con tranquillità, invece si sceglie di portarla su, di amministrar gioco, di andare e lasciar perdere gli scarichi, anche quando non c’è ripartenza. La cosa positiva è che la mentalità del vincere quando è obbligatorio vincere questa volta c’è. DETERMINATI

GOMIS 5,5 Di chi era quel pallone? Il dato di fatto è che il suo rendimento sia calato a metà del girone di ritorno, almeno stando a guardare i gol presi… poi è vero che le uscite fuori dai pali con traffico in area lo spaventino come il proverbiale micio che attraversa la secante. NON ABBANDONATE GLI ANIMALI QUEST’ESTATE!
PERICO 5,5 Esce Lucchini, la fascia di capitano passa a Renzetti. Io guardo verso l’Idolo e qualcosa mi muore dentro. Però, parliamone: non c’è Ciano e lui mi fa un po’ la stessa prestazione dei lecci della Malatestiana… Insomma, oggi sottotono come il resto dei compagni, ma corsia destra completamente immobile. RIMOZIONE FORZATA
LUCCHINI 6 La sua stagione: va in anticipo su Ceravolo, si fa male dopo aver conquistato il pallone, chiede se per favore ci si può fermare che ha male. Ovviamente è spirito di cavalleria lasciare che si riprenda, ma con lo spirito di cavalleria altrui è difficile fare la differenza ad ogni gara. E con lo spirito di cavalleria, per carità, gli si dà anche una sufficienza. AGLI SGOCCIOLI (Dal 68′ CAPELLI 5,5 Entra, Ceravolo lo tratta come un birillo, si fa ammonire al secondo intervento, trova da dire a fine partita. E basta, nenca te! Come si fa a dare sicurezza se si è i primi a non essere sicuri… AGITATO NON MESCOLATO)
MAGNUSSON 5,5 Non ha fatto nulla di diverso rispetto all’ultima gara: ha tolto palloni importanti, ha sofferto la pressione avversaria, ha fatto una cappella clamorosa, non si intende con Lucchini. Certo, non ha tolto un pallone dalla linea, ma quello fu questione di posizione… no, è semplicemente che oggi l’errore pesa e la scorsa settimana no. Quindi, mentre sabato scorso tutti lo hanno esaltato e ora lo demonizzano, io rimango molto coerente sulla valutazione. AS USUAL
RENZETTI 5 È due mesi che è in calo. È due mesi che continua ad essere titolare. È due mesi che perseverare è diabolico. Oggi nullo. LA SAGGEZZA DEI PADRI
KESSIÉ 5,5 Primo tempo pimpante, ripresa da secondo gruppo di Cesena Cammina. Non arrivano le prodezze balistiche e, a quel punto, è un clone di Kone più potente ma ad oggi meno fresco. INTERMITTENTE (Dall’84′ CASCIONE 6 Fa meno filtro di Sensi, che potrà anche perdere palla sulla trequarti, ma difficilmente si fa saltare al limite dell’area: Cascio riesce nell’impresa, contro una Ternana versione Prima Categoria girone H. Almeno un buono spunto per Falco, probabilmente più in forma di Kessié in questo momento. ARRUOLABILE)
SENSI 6 Trovare uno nel Cesena che recupera palla davanti alla difesa e riesce con un cross oltre la metacampo a far partire un contropiede è impossibile, a meno che non si guardi verso di lui. Che non può fare tutto, soprattutto quando è Kone a portar su palla: in questo senso ha gioco facile per servire i decentramenti di Falco, ma diventa poco decisivo quanto si aprono gli spazi. (Dal 74′ DJURIC 6 Ora tocca a lui: come qualche anno fa ci si affidò a Succi, così ora ci si affida a questo pampalungo che ha trovato una stagione di grazia tecnica lo stesso anno di uno stato di forma precario. COME SUCCI… QUEL SUCCI)
KONE 7 Non ho avuto problemi a scrivere che si tratta del giocatore meno adatto al centrocampo bianconero, per tre quarti di stagione completamente fuori dagli schemi veramente efficaci di Drago, con solo il classico “fa il lavoro sporco” a giustificare il suo occupare uno degli undici posti in campo. Ma ora che si va avanti solo di forza di nervi, questo sembra un fuoriclasse – peraltro motivo per cui è stato preso –, anche guardando chi gli sta accanto. TIENE SU LUI LA BARACCA
FALCO 6 Come un’omelia: belle intenzioni, grandi speranze… poi sparacchia sempre fuori, non calibra l’idea giusta, non riesce ad imporsi nonostate abbia colpi in canna di quelli veramente belli. Non aiuta Zampa che gli sta francobollato come un Gronchi rosa in una collezione e Sernicola che gli riserva un trattamento alla Steven Seagal. Ma almeno dà via il pallone in avanti. CI PROVA
RAGUSA 6,5 Va a scoppi ripetuti: quando si innesca fa saltare tutti gli schemi, ma anche quelli della sua squadra, perché raramente la sua anarchia si sincronizza con il resto dei suoi compagni. Quando succede arriva anche il gol o comunque a mettere la palla veramente pericolosa: generoso, ma troppo dispersivo per diventare un punto di riferimento: i 90′ non fanno per lui. PRODIGO
ROSSETI 5,5 Il gol non vale l’espulsione allo scadere: contro il Novara sarà o Djuric o morte. E chi vuole giocare in serie A non può permettersi simili ingenuità. Nel bilancio stagionale per me è tra i bocciati. RIMANDATO A SETTEMBRE
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DRAGO 5,5 Renzetti non ce la fa più. Ragusa non ce la fa più. Lucchini non ce la fa più. Tutti e tre in campo: per farne uscire uno si deve suicidare… Sembra quasi che faccia di tutto per non andare ai playoff, quando questo è proprio il momento per puntare su chi è più fresco fisicamente. Continua ad essere bizzarra la gestione delle dinamiche dello spogliatoio, e difficilmente oggi si potranno creare armi di distrazioni di massa – polemiche extra campo – per non riflettere sulle scelte tecniche: anche perché oltre alla freschezza atletica sarebbe da considerare pure quella mentale. TURN OVER
AC CESENA 5 La Ternana fa di tutto per perdere, ma il Cesena ha il fiato corto, ed è la prima delle ragioni che potrebbero escludere i bianconeri dai playoff. Perché oggi, contro una formazione inguardabile, hanno vinto – o pareggiato – le motivazioni: gli scarsi dovevano salvarsi e lo hanno fatto, i forti dovevano andare ai playoff e hanno favorito il Novara, per arrivare a domenica nella peggiore delle situazioni. Ci si complica la vita, come sempre, con una linea difensiva che, priva di Caldara, ha un che di imbarazzante: ora non resta che sognare un Improta come Marilungo: ma son miracoli che forse nemmeno la Madonna del Monte. DUE PUNTI PERSI, E ZET

© Gian Piero Travini

GOMIS 6 Fa gli interventi che deve fare, rimane un po’ sorpreso sul gol… ma non è suo l’errore. COMPITINO
PERICO 5,5 L’Idolo inizia ad averne poca di benzina da gestire per 90′ e quindi corre ai ripari già da quando sale le scale del tunnel. Sia chiaro, non cammina… ci mette l’anima davvero, ma non ne può più, e dopo una stagione stellare è giusto anche capirlo. CESENA CORRICCHIA
LUCCHINI 5,5 Dentro l’area ha la stessa reattività del Professor X, ma gli mancano i poteri telepatici, vedendo l’intesa nulla con il suo compagno di reparto. Quasi sarebbe il caso che arrivasse Apocalisse e la si facesse finita con certi scempi. Nella ripresa sale, ma a quel punto, come sempre, è il solito Cesena che si esalta quando passa in vantaggio avendo completa fiducia dei propri mezzi. UOMO X
MAGNUSSON 5,5 È in affanno, ma mai quanto Lucchini o Renzetti, anche se è chiaro che in questo sistema di gioco possa imporsi solo con la vigoria di una professoressa di italiano venticinquenne e bruttina in una classe del ‘Macrelli’. Anche lui trae vantaggio dal risultato, strada facendo, poi permette che in area succeda di tutto, lasciando che la Pro Vercelli accorci. ASSENTE INGIUSTIFICATO
RENZETTI 5,5 Un cross basso nel primo tempo. Un assist basso nella ripresa. Con uno dei due viene costruito il secondo gol bianconero, ma non è decisamente un periodo brillante per lui. Fa strano dare un’insufficienza in una gara del genere, ma non bisogna scordarsi di come si erano messe le cose prima del gol. O FORTUNA
KESSIÉ 7 Non è solo perché ha fatto gol: il centrocampo, nonostante una pressione nulla in fase difensiva, è il reparto che si è mosso meglio del Cesena, e lui con Kone si è ritrovato a fare tanti straordinari. Buttarla dentro è la ciliegina su una torta piccolina e bruttarella, ma è sempre una ciliegina. L’AMORE AI TEMPI DEL MARASCHINO
SENSI 6,5 Io ho contato sette raddoppi appena fuori dall’area in fase di ripiego, con almeno tre situazioni pericolose sventate. Ribadisco, la questione “filtro” è un problema delle sigarette, non suo: quando serve difendere il pallone non ha problemi a farlo, quando serve riconquistarlo non manca mai. Quanto a perderlo, rivolgersi ad altri: garanzia questa sera. Io ho smesso di fumare, ma se mai dovesse ricominciare, spero ritornino le Nazionali senza filtro. NON HA VIZI MINORI (88′ VALZANIA 6 Entra, sventa forse l’azione più pericolosa della Pro Vercelli con un intervento perfetto e pulito. EFFICACE)
KONE 7 Una farfalla sbatte le ali a Miami e a Pechino piove. Uno beve una birra di troppo e Rino Foschi, che in questi giorni sta iniziando a contrattare la sua permanenza a Cesena, sembra che si sia scordato che a Palermo viaggiano teste di animali morti, altroché infamate in trasferta. Cascione non tocca campo e Kone è il migliore del Cesena: infiniti palloni recuperati, grande calma, intelligenza. CASUALITÀ (?)
FALCO 7 Gli bastano pochissimi centimetri per fare quello che vuole. Centimetri che arrivano solo quando la Pro Vercelli è costretta ad inseguire. Ma va anche segnalato di come si sia sacrificato tutto il tempo, nonostante il blocco del centrocampo piemontese, costantemente con tre uomini su di lui al momento della ricezione del pallone. INTENSO (Dall’85′ GARRITANO SV)
DJURIC 5,5 Un rientro difficile facilmente prevedibile considerata la sua massa fisica e la particolarità del ruolo che gli impone: non arrivano palloni giocati, non ha la brillantezza di andarseli a conquistare con costanza. TERAPIA (Dal 76′ RAGUSA 5,5 Potrebbe mettere al sicuro il risultato allo scadere, con il suo piede: spara male in Curva con tutto il tempo del mondo a disposizione. SCIUPONE)
CIANO 5,5 In ombra e mai completamente in partita, anche lui sembra essere in riserva… non succedono grossi danni, ma lui dovrebbe essere l’uomo in più dei bianconeri e da qualche partita non ci riesce: non vederlo sarebbe una mancanza di obiettività. STANCO
kone_cesena_calcio_news_serie_bDRAGO 5,5 Gli va ben più che grassa, perché per 44′ è un Cesena ai limiti del coma… poi, come sempre, è facile giocarsela quando si è in vantaggio, in casa, contro una squadra che lotta per non retrocedere. Ma l’approccio alla partita è sbagliato e non sempre arriva la maronata del difensore che invece di rinviare respinge sui piedi deliziosi di un ’96 in prestito. Se così fosse, il Cesena sarebbe la terza forza del campionato, come la rosa sulla carta prevederebbe, nonostante limiti mentali mai superati. Si spera che in settimana non ci si racconti che la squadra ha ricominciato a giocare bene o che Drago ha trovato la cura giusta: non è così. FORTUNADRAGO
AC CESENA 5,5 Un primo tempo regalato, un gol fortunoso, il rischio di crollare alla fine. Troppo contro un avversario modesto come la Pro Vercelli, che a tratti sembra una forza di prima fascia e non una ‘squadraza’ che fa entrare l’impresentabile Malonga, uno che l’anno scorso giocava in una formazione che non vince il campionato scozzese dal 1952. Sì, ci sono i tre punti. Sì, si torna in zona playoff. No, non è stato risolto un bel niente. E, salvo piangine dirigenziali, sia chiaro: i playoff non erano una possibilità a inizio stagione, ma un obiettivo… e non da ottavi. BENE MA NON BENISSIMO

GOMIS 5,5 Rinvii poco tranquilli, continuamente sulle spine, incerto. Specchio riflesso di una squadra arrendevole in esterna. FACHIRO
FONTANESI 5,5 Parte tutto da un suo errore in anticipo troppo al centro sulla destra, fuori posizione. Ma, attenzione, non è che gli altri fossero da meno: mancanza totale di copertura per trazione anteriore a balestra, e tocca improvvisare. Male nel frangente, ma difficile imputargli un’intera sconfitta. Cioè, magari farà comodo pensarlo perché tanto ormai si è deciso che ci debba essere per forza un colpevole definito per non riuscire ad essere lì davanti, ma semplicemente c’è una squadra che non riesce ad essere determinante per il salto di qualità costante. Capita. Come capita fare la cappella della vita, che forse costerà un campionato. CAPRO ESPIATORIO
CAPELLI 6 Non c’è male… sia nel coprire il suo spazio che quello lasciato da una squadra che il centrocampo a 4 lo ha visto una volta a Football Manager. Nettamente il migliore in campo, almeno per quello che riguarda il mantenersi in piena dignità nel proprio ruolo. ONESTO
MAGNUSSON 6 Rischia in un paio di occasioni ma non è tra i colpevoli della debackle: come Sensi, Kone, Ragusa, Valzania e Rosseti è un giocatore che non c’entra praticamente nulla in questa squadra. FUGA DA CESENA
RENZETTI 5 Qui io continuo a scriverlo da febbraio: non ne ha più. Si fa inchiodare da Nizzetto che poi esalta Petkovic, ma per il resto della partita non fa nulla di più che numero in campo e qualche lamentela col direttore di gara. I cambi dalla panchina dimostrano che anche i semimorti ex infortunati fanno di più di chi è in campo e non è che sia proprio un bel segno per il finale di stagione. ANDATO (IN LIGURIA?)
RAGUSA 5 Uno spunto. Uno scatto. Non è possibile per lui fare di più, mancando la fase di regia intermedia, dovendosi affidare a qualche pallone portato dalla fascia. Non è in posizione, ammesso e non concesso lo sia mai stato in questo campionato, e non può far granché. DUE ROBE E BASTA
KONE 4,5 Siamo quasi a fine campionato, non ho problemi a scriverlo: la sua presenza in campo resta deleteria anche quando gioca bene, perché non c’entra nulla con questa squadra. Pensa poi quando è inguardabile come oggi: l’unica volta che supera la trequarti improvvisamente riappare il Molise. “Fa un lavoro preziosissimo, io lo vorrei sempre in campo”. Bene, anche gli avversari. TENDENZE SUICIDE
CASCIONE 5,5 Mi sanguina l’anima a scriverlo, ma se c’è stato uno veramente efficace nel mezzo centrocampo a 4 improvvisato da Drago è stato lui. Nulla di che, sia chiaro, nemmeno grandi idee, ma certamente filtro a sinistra per supportare Renzetti e Falasco e un minimo di impostazione in fase difensiva. Per se stesso. Poi sul contropiede è panico, per lui come per tutti. (Dal 46′ SENSI 6 Rientro vigoroso, con un tackle importante, un assist al bacio e oggi bastava entrare e sbadigliare che già si faceva qualcosa più di quanto fatto da tutta la squadra nel primo tempo. In tutto questo, ribadisco: non apprezzato dal ds, non amato dalla società, già venduto… aveva senso tenerlo a gennaio considerato che si è fatto di TUTTO negli anni passati per evitare che facesse il calciatore? BASTA POCO CHE CE VO’?)
FALASCO 5,5 Altro cambio, ma altro calciatore che non fa danni. Magari nella testa di Drago l’esperimento della fascia sinistra è miseramente fallito, ma di sicuro pericoli da quella parte ne causa pochini. Vero è che non fa praticamente nient’altro, ma quando si guardano tanti suicidi in sequenza, non subire è un po’ godere. PUGNETTA SLAVA (QUESTA LA SPIEGO IN PRIVATO) (Dal 46′ FALCO 6 Mette in movimento, fa pressione, incasina i piani del Trapani, ma la voglia non basta se non c’è lucidità costante per tutto il tempo. CASINARO)
ROSSETI 5,5 Il Cesena ha giocato in 10 per quasi tutta la gara, ma continua a trattarsi dell’attaccante sbagliato nella squadra sbagliata, a dimostrazione che aver dato il pieno controllo della situazione tecnica a Rino Foschi abbinandolo ad un allenatore caratterialmente duttile non abbia prodotto sempre scelte tecniche ottimali. Ma non è lui l’uomo con cui prendersela. INCOLPEVOLMENTE INUTILE (Dal 61′ DALMONTE 6,5 E questo non è ancora un giocatore da serie B, perché gli manca capire in anticipo cosa fare: poi quando è Sensi a servirti non ne hai quasi mai bisogno e puoi essere il migliore della squadra giocando la metà di tutti gli altri giocatori. Primo gol per lui tra i pro. SI COMINCIA?)
CIANO 5,5 Non gli si può chiedere sempre di chiudere la partita su punizione, altrimenti non giocherebbe a Cesena. In serie B. Ma giocherebbe in serie A, da qualche anno. Più che fuoriclasse, miglior giocatore della categoria. Tecnicamente può fare quello che vuole, tranne cambiare le cose quando gli altri non riescono nemmeno a veder palla. NON BASTA PROVARCI
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DRAGO 4,5 Esperimenti. A fine aprile. In trasferta. E nel giorno del centrocampo a 4 tiene in panchina Valzania, il miglior interprete di questo modulo. E baaaaaaaaasta, mister. Che tu sia in panico totale se le cose non girano lo si vede da quando hai fatto due cambi nella ripresa. HE’S LOST CONTROL
AC CESENA 4,5 Ancora una volta, al momento della conferma, della continuità, della svolta in affidabilità, la squadra crolla. Costanti nell’incostanza, dalle stelle alle stalle. Ci si aggiunga che certe partite sarebbero da cancellare dagli annali a livello di impegno e voglia di dare tutto. INDECOROSI

© Gian Piero Travini

GOMIS 7 Al 42′ su conclusione velenosa di Ricci non trattiene la palla, per poi riafferrarla una frazione di secondo prima che il Crotone possa metterla dentro, allo scadere. L’unico brivido di incertezza, mentre per il resto si conferma il punto di riferimento della difesa, in un copione di partita che ormai è più prevedibile di una messa cantata. CARDINALE
PERICO 6,5 Potrebbe segnare quando al 72′ Ciano gli confeziona un cross molto invitante: marcato a vista non riesce in un’esecuzione tutt’altro che facile. Nonostante uno spazio d’azione risicato prova saltuariamente a farsi vedere in avanti, con generosità, senza tuttavia riuscire a essere decisivo negli inserimenti. CONTROLLATO
CAPELLI 6,5 Trova un brutto cliente in quel fior fiore d’esterno di Adrian Stoian, che a Crotone è diventato giocatore a tutto tondo in pochissimo tempo. Qualche difficoltà anche con Budimir che gli fa perdere la bussola quando azzecca la torsione in area e sgancia la bomba del gol del 2-1. In compenso è stalloniano nello spronare i propri compagni di squadra a non arrendersi mai e a non farsi inchiodare all’angolo. BALBOA
MAGNUSSON 6,5 Bene la francobollatura su Budimir che si muove in area e taglia più di tutte le ultime spending review messe insieme. Nel secondo tempo, sconta lo scompenso di agilità con Ricci, che gradualmente diventa sempre più fresco, mentre lui sembra acquisire anni con il tracorrere dei minuti di gioco. BENJAMIN BUTTON
FALASCO 6 Digerisce poco la frizzantezza di Ricci, ragazzo del ’94 scuola Roma e già 10 gol in stagione nonostante la sua posizione da esterno. All’85′, si tira la palla sul braccio e per un attimo sembra un .GIF di Nonciclopedia alla voce harakiri. BICARBONATO
RENZETTI 7 In fase di copertura è un sergente di ferro e rifila un paio di stecche a Ricci. In avanti, suona la carica quando il Cesena ha bisogno di una delle sue “Cavalcate delle valchirie”: non molla il presidio della fascia sinistra e guida il proprio reparto a non arrendersi agli indiavolati vietcong (blu)-rossi del Crotone. DUVALL
KONE 6,5 Insieme al compagno di mediana e connazionale, l’ivoriano compie il lavoro sporco lontano dai riflettori. Lui e Kessié sembrano due Dark Shadow del centrocampo. Con l’andare avanti e lo sviluppo del match non lasciano spazio al possibile pareggio del Crotone, riuscendo a evitare il macabro colpo di scena finale alla Tim Burton. CINTURA NERA
KESSIÉ 7 Si spompa in lungo e in largo e si ferma solo di fronte al pestone infertogli da Torromino. A 19 anni  si erge nel ruolo più difficile del gioco del calcio: dirige un film della partita dosato, lineare e ben interpretato. DAVID DI DONATELLO (Dall’84′ CASCIONE 6,5 Deve fungere da cerniera affinché il Cesena non rischi di calare le braghe nelle ultime manciate di partita. Ci riesce, elasticizzando centrocampo e difesa. FRANGIFLUTTI)
CIANO 7,5 Nel primo tempo, sembra la reincarnazione di Claude Monet per come impressiona a ogni pennellata che parte dai suoi piedi. Al 16′ tinteggia con il mancino il primo capolavoro della gara su calcio piazzato che porta in vantaggio il Cesena. Dieci minuti dopo dipinge bene un cross, ma non trova interpreti in grado di comprendere la sua arte; al 27′ rischia il gol da calcio d’angolo alla Veron. Esulta senza un domani, pure alla seconda rete segnata, come se a Crotone non ci fosse mai passato, neanche per caso in macchina. Pronto a tradire i suoi colori, ma soprattutto a concentrarsi sul domani bianconero. GALEAZZO (Dall’89′ VALZANIA SV Qualche fotogramma finale di partita, a dar manforte al reparto arretrato)
ROSSETI 6,5 Forma fisica invidiabile e gran corsa per tutti i 73′ che rimane in campo. Mentre il pressing a tutto campo sul portiere sollevano l’ipotesi Epo, è lezioso quando rischia di sprecare l’assist del secondo gol romagnolo. Per fortuna per lui, rimedia tutto l’arrivo di monstre Ciano. Al 60′ un bel tacco in area sorprende i giocatori del Crotone, ma anche i suoi compagni di squadra che non accolgono il suo suggerimento. A differenza delle premature fragole di aprile che girano già nei nostri supermercati, sembra dover aspettare ancora del tempo per poter finire di maturare. ACERBO (Dal 74′ GARRITANO 6 Entra in campo al posto di Rosseti per attivare la modalità-contropiede, pressoché sconosciuta al Cesena per i primi 73′ di gara. Non indovina la combo giusta e sembra sempre in pausa. OFF)
RAGUSA 7 Lotta, si innervosisce. Perde palla, a volte. Ma ce la mette tutta, in ogni caso. Anche se a destra potrebbe sfruttare meglio la corsia preferenziale generosamente lasciata incustodita dal Crotone, a fine partita è ancora là davanti a difendere palla e a lottare per far salire la scuola. BIG HEARTCianoDRAGO 7 Per quanto Ciano esulti come un matto nonostante le sue 103 presenze a Crotone, l’integrità di Drago, al contrario, non mostra una crepa. E non ci sono cocci nemmeno per il gioco del suo Cesena, quadrato e cinico al punto giusto. Il secondo scalpo conquistato nei confronti di una capolista, dopo che il mister era riuscito già a rasare il Cagliari, è da prendere come un segnale inequivocabile che la sua squadra non deve temere nessuno. APACHE
AC CESENA 7,5 Non c’è più un’infermeria alla Pearl Harbour, come qualche settimana fa, ma comunque si sente l’assenza di Caldara, Sensi e Falco, quest’ultimo solo a mezzo servizio e comunque lasciato lontano dal campo. Arrivati a questo punto del campionato, e dopo l’ennesima ottima prestazione, offerta ai generosi occhi del Manuzzi, è ormai da prendere come dato di fatto questa curiosa alternanza di risultati tra le mura amiche e le trasferte. 44 punti a 14: davvero un bello squilibrio. Chissà che in Sicilia non possa finalmente esserci un felice sbarco bianconero, per rendere un po’ più simile al Manuzzi, quello che sarà l’inferno di Trapani. BUON VIAGGIO

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AGLIARDI 6 Infilato sul primo palo da uno che si chiama come il soprannome di un mio amico del mare, al 4′ della ripresa per fortuna che fa l’uscita giusta: quella è la parata che salva il risultato e svolta la partita. FIRESTARTER
PERICO 7 È sulle gambe. È stanco. Non aggredisce più come a gennaio. Non ne ha più. Probabilmente è così, perché non dà l’idea di essere un rosellina di Primavera, ma se c’è da soffrire è lui l’uomo che vorresti accanto. Il tuo secondo quando hai solo un Ala X contro la Morte Nera. Il Charlie Watts che tutte le rock band invidiano ai Rolling Stones. Perico è l’idolo. Assoluto. Con tutti i limiti che età e tecnica possono imporgli, questo è una delle tre ragioni per cui il Cesena è dove è. CAPITANATELO SUBITO
LUCCHINI 5 Ennesima riprova che la difesa dipenda tragicamente dal difensore giovane che dovrebbe paradossalmente far da chioccia ai vecchi. Lucchini e Capelli non sono più una coppia proponibile in serie B se si vuol rimanere tranquilli. FIFA BLU
CAPELLI 5,5 Meglio del compagno di reparto, ma oggi vuol dire comunque poco. Pesano anche gli errori sotto porta che vabbé che è un difensore, ma a volte basta solo spingerla dentro. DUBBI (Dall’81′ MAGNUSSON 6 Che ha fatto un intervento solo, ma determinante, e con la difesa alta chiamata dal 4-2-3-1 riesce a mostrare buone cose. EH)
RENZETTI 6 Regge in una situazione difensiva da suicidio rituale, cresce assieme alla squadra nella ripresa, mettendo due palloni in area pericolosissimi. A parte un paio di inciampi sta garantendo grande costanza, ma l’impressione è che aver dietro Mazzotta lo tenesse più sul ‘chi vive’. RILASSATO
KONE 5,5 Inizia a far filtro su Sensi solo quando la squadra pareggia e va in vantaggio, ma a quel punto sarebbe in grado di farlo il 75% dei calciatori attualmente in serie B. Lui dovrebbe fare di più, ma la lucidità e concretezza di un mese fa sembra scemata. BENTORNATO?
SENSI 5,5 Farsi infilare dal Como più di una volta a partita vuol dire avere la testa da altre parti. C’è chi ritiene che questa squadra possa fare a meno di lui mentre non può fare a meno di Cascione. Abbiamo scoperto due cose: il Cesena non può fare a meno di un giocatore, effettivamente, ma non è un centrocampista. Lì in mezzo si tratta di averne voglia… e nessuno dei due attualmente sembra metterci del suo. Per Sensi, avergli messo le valigie in mano di certo non lo ha aiutato a tenere alta la tensione. TICKET TO RIDE
KESSIÉ 5,5 Irriconoscibile e insolitamente scarico, non mette nemmeno la consueta furia agonistica, probabilmente fuorigiri in una situazione di gioco che non gli appartiene. KONE 2 (Dal 46′ RAGUSA 6,5 Lanciato è di un altro passo, e inizia pure a ragionare e a dare palloni interessanti, supplendo all’assenza di propositività dei bianconeri, sfiorando il gol, venendo punito per una simulazione che sta solo nella testa di arbitri impreparati e non più indipendenti dal sistema calcio. POTREBBE FAR GODERE NEL FINALE)
FALCO 5 Il ragazzo si è già stufato di rientrare a far legna e il gioco di scambio con Ciano non lo mette mai in posizione di trequarti dove aveva fatto meraviglie. Poco sereno in campo, poco equilibrato nel movimento: e da questo equilibrio dipende la sua efficacia in bianconero. (Dal 46′ ROSSETI 6 Dai che ti dai arriva anche la rete, dopo almeno un’occasione divorata su assist di Djuric al bacio… Chissà come sarebbe stata la sua stagione in una squadra in grado di giocare con due punte. QUELLI DOVREBBERO ESSERE SEMPRE I SUOI GOL)
DJURIC 7,5 Soffrire quello che soffre lui non deve essere semplice, ma analizzare la sua partita è semplice soprattutto quando gioca accanto a Rosseti. Il bosniaco non è stato baciato dal dono del piede fatato, non ha grande tecnica, non è particolarmente geniale… probabilmente l’opposto della punta scuola Juventus, ma si tiene sul pezzo 90′ più recupero, lottando prima di tutto contro se stesso. COMMOVENTE
CIANO 6,5 Negli ultimi minuti ha ancora la forza di andare a fare il terzino aggiunto: riesce a mettere buoni palloni alternandoli ad amnesie leziose, ma quando si arriva fino in fondo con quella rabbia si guadagna la fiducia piena della squadra. LEZIONE DI VITA
Djuric
DRAGO 6 Deve vincere e vince. Poi ci sono mille cose che gli potremmo imputare, ma qua si tratta di fare tre punti in trasferta contro l’unica squadra con cui DEVI farli, perché il Como in serie B non si può vedere. E tre punti sono, cedendo un tempo e dominando l’altro: non serve altro. MISSION ACCOMPLISHED
AC CESENA 6 Falco. Lucchini. Ragusa. Sensi. Quattro ammoniti contro l’ultima in classifica: non ci siamo. Non andare in vantaggio subito contro la squadra più scarsa mai affrontata: non ci siamo. Rimontare scacciando tutti i possibili fantasmi esistenti: dovrebbe essere la norma. Non c’è nulla di straordinario in questa vittoria, ma solo un obiettivo minimo raggiunto. OGGI VA BENE COSÌ

© Gian Piero Travini

GOMIS 6 Incolpevole sulle due reti subite, vorrebbe prima o poi subire un gol come Dio comanda. MOSÈ
PERICO 5,5 Scambia Antonio Zito, ala dei campani, per Arthur Antunes Coimbra, meglio noto come Zico. In soggezione verso il ‘Pelè Bianco delle Due Sicilie’, lascia campo libero su ogni incursione del laterale salernitano. Al termine della partita, chiede al suo agente di procurarsi un interprete di portoghese per poter chiedere una dedica all’avversario. IN CONFUSÃO
CAPELLI 6,5 Del tutto disinteressato ad interventi puliti, si prodiga a chiudere ogni spazio al reparto offensivo dei granata e si esalta quando crede di essere tornato ai tempi delle guerre Bergamo-bresciane e di trovarsi faccia a faccia con un reparto scelto di artificieri. Ma soprattutto, ingaggia una lotta a colpi di testosterone con Coda, famigerato recordman di chi ce l’ha più lungo causa nomen omen. GRANATIERE
CALDARA 5 Al 16’ viene ammonito per un intervento insensato a metà campo e non si rende conto di apparire al dantesco Baracani come il Cavalcante della situazione: materialista e pure ghibellino. 11′ più tardi, il direttore di gara applica una legge del contrappasso durissima mandandolo sotto la doccia per un intervento neanche da sanzionare, che si trasforma in seconda ammonizione e calcio di rigore. DANTESCO
RENZETTI 6,5 Gara più che dignitosa del ‘Renzo’, che trova il modo di mandare in folle Bus e il pacchetto offensivo della Salernitana che opera nella sua zona. Sgroppata niente male al 84′ quando manda la difesa campana in bambola. Esagera un po’ quando durante le azioni d’attacco comincia a canticchiare il pezzo della Pravo e non riesce a calibrare bene la rotazione a rientrare del pallone, sui propri cross: “Tu mi fai girar, tu mi fai girar”… ma la palla è sempre ferma-aa. LA BAMBOLA
SENSI 7 Al 61’ produce una palla al bacio per la testa di Kessié. Disegna da geometra, anche se a volte gli manca un po’ di sostanza e cattiveria nel filtrante, da poter far saltare gli equilibri della gara. NO CALCE, NO PARTY
KONE 6,5 Miglior azione dell’ivoriano, quando al 75′ entra in area avversaria in slow motion, ne salta due e si presenta al tiro. Lentezza di caricamento paragonabile al momento di passaggio da i primi sistemi operativi Microsoft, a quando l’industria dei browser cominciò a produrre programmi più efficienti, ma molto più pesanti e sproporzionati ai computer del tempo. FIREFOX SU WINDOWS 95
CIANO 7 Comincia la parte migliore della sua gara, appena dopo che il Cesena è rimasto in dieci per l’espulsione di Caldara. Fa suo il teorema di un vecchio boemo per cui il campo da calcio è preferibilmente dimensionato per essere calcato da dieci giocatori, anziché undici. ZEMANLANDER (Dall’86′ DALMONTE SV)
FALCO 6 Al 18′ comincia la gara con un tiro al piccione che finisce in curva Mare, ma un paio di minuti più tardi ci riprova e si avvicina di più allo specchio della porta campana. Sembra poter dare fastidio agli avversari, ma sul più bello viene abbattuto per venire incontro ai bisogni della squadra. VOLATILE SOTTO TIRO (Dal 36′ LUCCHINI 5,5 Probabilmente non riesce mai a concludere un’intera partita perché è impegnato in qualche altro campionato, in un diverso spazio-tempo. DIMENSIONI PARALLELE; dal 54′ MAGNUSSON 5,5 Fa il suo in difesa: con lui in campo si prende sempre almeno un gol. PARADOSSO)
KESSIÉ 6,5 Si mangia l’occasione più importante della gara, quando non riesce a indirizzare la palla di testa in porta, servitagli da Sensi. Per il resto, ad ogni azione sembra dare l’idea di essere tonico, per poi sbarellare poco dopo. GIN TONIC
DJURIC 5,5 Sfrutta il regalo di Baracani sul calcio di rigore a favore dei bianconeri, tuttavia per il resto del tempo è assente dalla gara. Non trova la porta, ma in compenso la lascia aperta per Bagadur, che è libero dalla sua marcatura quando segna il gol vittoria allo scadere. SBARACCATO

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DRAGO 5,5 sembra saper reggere la partita anche se perde, dopo appena 52′, due uomini. Poi però, si ritrova in un labirinto greco e non sa costruire il giusto climax per vincere la partita nel secondo tempo. L’APPARENZA INGANNA
A.C. CESENA 6,5 Ambiente compatto, nonostante la serata infrasettimanale e il clima non proprio primaverile. Purtroppo questa sconfitta è una pura doccia fredda, ma in campo l’impegno si è visto… forse serviva più cattiveria all’inizio. AVER FAME… 
TIFO BIANCONERO 7,5 Uscire dal lavoro e sentire il boato della ‘Fiorita’ e rendersi conto che la squadra ha perso ma che i ragazzi ci credono, vale tutto. ESSERCI [by GPT]

 

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GOMIS 5,5 Prendo infamate se dico che ha le sue responsabilità sul gol? Sì? Bene. HA LE SUE RESPONSABILITÀ SUL GOL! L’ho urlato. IMPOPOLARE
PERICO 5 A una certa smolla una mina in curva che vorrebbe far scoppiare la terza Guerra Mondiale, invece fa solo accendere una rissa tra i ragazzi del Gruppo Bullone spezzino. È lui… l’Idolo… poi un paio di falli di quelli che non ci arrivi e allora ti ci butti… Un paio di sgroppate più lente del solito… Poi la colossale dormita su Nené – parlano di spinta… io dico che salta fuori tempo –, un paio di interventi mancanti e in generale parecchio affanno, che non si vedeva più da parecchio. Non facciamo crollare il mito e facciamo rientrare Pericosaur nella Sfera Poké: FONTANESI, SCELGO TE! STANCHEZZA
CAPELLI 6 Per la gioia di grandi e piccini si riaccomoda in panchina Magnusson e il capitano prende minuti: dall’inizio alla fine senza mai perdere concentrazione e facendo passare veramente pochissimi pericoli. (RI)CRESCITA
CALDARA 6 Il ragazzo fa un solo intervento: tackle ad occhi chiusi, solo cuoio, e solita classe. Si ritorna alla coppia che non sarebbe mai dovuta scoppiare e si riacquisice, anche forse solo mentalmente, la sicurezza di un tempo. CAPELLI’S BFF
RENZETTI 5,5 Si ritorna sul pianeta Terra. Dopo la prestazione della vita ci sta che non si sia completamente brillanti… ci sta che non si abbiano colpi in canna… ci sta uscire da un pareggio senza aver mai potuto fare di più… Insomma, sarà per la prossima volta. WAITING FOR THE BIG ONE
KESSIÉ 6 Supera la trequarti col pallone fra i piedi che nemmeno Vendola col bimbo americano: non lo ferma nessuno, nemmeno Adinolfi. È una macchina di pura potenza, anche quando gli manca l’ingegno per combinarne una delle sue: questa volta non unisce allo strapotere fisico l’efficienza. INTERNO IN AFFITTO (Dal 64′ CASCIONE 5 Dovrebbe portar manovra, ma Drago commette nuovamente l’errore di tenere i campo solo interni, rallentand0 e complicando la manovra di gioco. DELETERIO)
SENSI 6 Puntualmente disinnesca Piccolo, mandando un paio di telegrammi a chi da casa continua a ribadire che non difende, un po’ come ilclassicodjdiCesena™ che a una certa deve mettere Rebel, Rebel altrimenti poi non si balla. Nemmeno lui inventa più di tanto,  ma la fase di contenimento è stata perfettamente automatizzata: se non di stiletto, allora di martello da guerra. CAPANNINA OLTREMARE
KONE 5 Ecco. Questo è il Kone che mi ricordavo. BACK TO ORIGINS 
CIANO 6 Non è la partita della vita, ma quando gli capita il pallone d’oro non ha problemi a girarlo a Ragusa per permettergli nuvamente la rete. Così posizionati sembra il più sacrificato, mettendosi al servizio dell’attaccante di turno e delle sincronizzazioni di squadra. COME A TEANO (Dall’88′ ROSSETI sv Ancora una volta nemmeno il tempo… giocatori se ne sono andati da Cesena per un utilizzo simile. E si iniziano anche a rivalutare certe decisioni)
DJURIC 5,5 Senza gioco aereo, con manovre sulle sponde e passaggi veloci in isolamento per innescare Ragusa e Ciano, il bosniaco passa dalle stelle alle stalle. Manca il gol per far sprecare i “7,5” e gli “8” di chi guarda al calcio con dolce occhio romantico e non con quel pizzico di cinismo che la sorte solletica. Oggi Milan è fuori dai giochi e parecchio appesantito. CHIUSO PER RUTTO
RAGUSA 6,5 Ritorna riposato, e innesca la miccia un paio di volte per andarsene e lasciar tutti fermi. Sarebbe fondamentale recuperare il calcio proposto dall’ala e quel modo di giocare che abbiamo ammirato a inizio stagione e gli ha permesso di gonfiare la porta in diverse occasioni. BACK TO THE FUTURE (Dal 70′ FALCO 5,5 Troppo casino in campo e nemmeno lui riesce a mettere ordine nell’anarchia generale che ha regnato sulla mediana bianconera non appena il modulo è stato scardinato dalle percussioni spezzine. FRULLATO)
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DRAGO 5,5 Fino a che non metterà il sigillo in trasferta non avrà mai la possibilità di fare il salto di qualità da allenatore… Foschi lo vorrebbe per altri cinque anni a Cesena… cinque anni di X o 1 in trasferta son lunghi. IT’S NOT A TIME TO MAKE A CHANGE (JUST TAKE IT EASY)
AC CESENA 5,5 Paura. Brivido. Terrore. Raccapriccio. E arriva Cattivik. Almen’ tifare non ce lo leverà nessun’, ma è ora di far vittorie anche fuor’!

© Gian Piero Travini

GOMIS 6,5 Nel primo tempo blinda su Vajushi e non può far nulla contro Ceccherini, ma questa volta non c’è colpa, considerato che i suoi compiti sull’angolo erano ben altri. Attento nella ripresa anche quando non ce ne sarebbe bisogno, come su Antonini. PRONTO
PERICO 6 Che cavaliere instancabile! Che eroe di schiatta rara! Coraggio e impegno, e qualche brivido regalato con un paio di conclusioni. L’idolo non delude le attese e mette del suo anche in questa gara, mancando forse un po’ in supporto a Capelli. BAUDOLINO
CAPELLI 5 Ancora lontano dalla forma migliore, è piantato nel primo tempo e ha bisogno di minuti nella ripresa per guadagnare sicurezza. Ma se il Livorno avesse insistito in avvio, Vantaggiato avrebbe fatto sfracelli, condannando prematuramente la guerra bianconera ad un esito infausto. CAPELLO (LUIGI)
MAGNUSSON 4,5 Qui non è più colpa sua, ma di chi lo tiene in campo. Semplicemente spaesato sul gol di Ceccherini, nel primo tempo rischia di compromettere la gara. Anche lui cresce nella ripresa, chiudendo bene in un paio di occasioni, ma poteva anche essere una Caporetto in coppia con il rientrante capitan Capelli. Che non sia ora di mettere al lavoro Fontanesi? CADORNA
RENZETTI 5,5 Un solo cross in area è un po’ poco considerata la sofferenza della fascia. Senza Ragusa il gioco da quelle parti si ammoscia, per la naturale tendenza di Garritano ad accentrarsi, ma lo stesso terzino non può osare più di tanto per non rischiare di essere scavalcato dalle ripartenze avversarie, come in effetti accade un paio di volte. TITUBANTE
KESSIÉ 6 Che sia il caso di fargli fare il suo ruolo naturale di difensore centrale avendo valutato ormai con discreta certezza l’incapacità di Magnusson nella difesa a quattro? Il più brillante del reparto, capace di creare superiorità numerica sulla destra favorendo le sovrapposizioni. POTENTE (Dal 46′ SENSI 6,5 Vogliamo far finta che non abbia cambiato lui la partita del Cesena? Perché possiamo anche farlo, ma saremmo in malafede. Ragiona, scopre, inventa, risolve… il tutto con il sorriso sulle labbra che solo il suo gioco scatenato può regalare. GUGLIELMO DA BASKERVILLE)
CASCIONE 5,5 Elegante regista, sicurezza in difesa con chiusure puntuali e recuperi e imbucate sulla trequarti. Però il Cesena subisce gol e non ne fa solo con lui in campo… questo perché non ci sono le soluzioni fuori dagli schemi che in questa squadra solo uno può offrire. I cross in allungo arrivano praticamente solo da Magnusson, e per smistare il pallone non serve grande abilità. Giallo ben più che evitabile, soprattutto alla vigilia della gara con il Cagliari, rischia pure il rosso su Bunino. SPERICOLATO
KONE 6 Ancora una volta l’insostenibile leggerezza del nulla assoluto: non incide in nessuna fase di gioco. Spostato sulla laterale appena avanzato può far valere la sua corsa per controllare la fascia e diventare prezioso nei raddoppi e negli inserimenti, con tagli in area protetti sia da Perico che da Ciano, a suo volta a protezione delle percussioni di Sensi: lento e ampio all’inizio, rapido e veloce man mano che scorre il tempo: ovviamente è una fase breve quest’ultimo. IL PENDOLO DI FOUCAULT
CIANO 6 Gli è sempre mancata una spalla valida: troppo distante Sensi, troppo sterile Kone… l’arrivo di Falco gli dà la possibilità di fraseggiare e di andare in percussione sulla profondità, esaltandosi e mirando alla porta. Non punge ma ha anche la grande umiltà di improvvisarsi terzino elegante in tackle quando il caso lo richiede. (Dall’86′ ROSSETI SV)
DJURIC 6 Difficile anche solo immaginare che nel primo tempo abbia toccato il pallone, considerato che in area non si è praticamente mai giocato a terra. Senza Sensi non si arriva in profondità e lui ne risulta il più danneggiato, ma è anche vero che la palla lunga deve essere l’alternativa, non la regola. Poi se non gli fischiano i rigori quando viene abbattuto… MARTORIATO
GARRITANO 5,5 Quando salgono i laterali scala per fare il trequartista, manovrando anche buoni palloni ma non riuscendo mai a sfondare la linea difensiva livornese. Salta la caviglia e si teme il peggio per un ragazzo tanto prezioso a inizio campionato quanto sfortunato e vessato ora. SFORTUNATO (Dal 53′ FALCO 6,5 Questo quando arretra fa contemporaneamente alzare il resto della squadra, come se lo avessero provato per anni in allenamento. Una conferma doveva dare: il sapersi sacrificare. L’ha data, senza ombra di dubbio: a questo punto può diventare veramente un perno su cui costruire la squadra. MATURO)

RAGUSA 4 Dai, ma uno potrà farsi cacciar fuori dalla panchina? Giusto per non incasinare di più la gara col Cagliari, eh? TORDO
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DRAGO 6 “La saggezza non sta nel distruggere gli idoli: sta nel non crearne mai”. Drago è costretto a due cambi per infortunio e, praticamente obbligato, corregge la partita… Segna Kone, che non avrebbe dovuto rimanere in campo… insomma, il caso lo aiuta parecchio, ed è innegabile. Come è innegabile che sia giusto che ogni tanto giri dalla sua, ben sapendo che sia un uomo esattamente come tutti noi, e che una volta gli vada bene e una volta no. E poi, oggi, era anche giusto citare Umberto Eco. CORREZIONI
AC CESENA 5,5 Difesa imbarazzante nel primo tempo, scarsa propositività in avanti e troppi, troppi falli, alcuni veramente inutili. Il risultato ci sta, perché a Livorno era tutt’altro che scontato strappare un punto… non ci sta in che condizioni sia maturato, con Cascione, Capelli, Perico e Ragusa che si sono auto-esclusi dalla gara. Poi si può dare la colpa ad Abbattista, ma io eviterei e farei un mea culpa, contemporaneamente pregando per la prossima settimana.“PENITENZIAGITE”