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GOMIS 6 La parata più bella la fa su Mokulu, ma è inutile. Per il resto è buona guardia, anche abbastanza attenta se vogliamo. Si conferma assiema a Caldara il più costante in regular season. MR. PERFECT
PERICO 5 Estremamente avanzato, lasciando a Valzania parte del lavoro in ripiegamento difensivo, tuttavia è ancora una volta in fortissimo debito d’ossigeno, nonostante riesca a recuperare su quasi tutte le azioni. Poi ad un certo punto l’Idolo diventa il protagonista di Limitless, imposta l’azione, avanza, scambia, fa bagnare due-tre avellinesi con lo sguardo marpiazzurro canticchiando una canzone di Bepi Dela Basa, riceve e triangola mandando in gol Falco. Fossi Adinolfi riconsidererei certe posizioni sull’omosessualità dopo averlo visto in campo. Fossi una donna vorrei avere un figlio da lui. La Penna prende tutta questa maschia virilità sul personale e lo butta fuori, perché il vero Idolo, quando bastarebbe un giallo per saltare la prima dei playoff, vede solo rosso… ma ormai il primo anello del ‘Partenio’ è gravido di bianconeri col nasone e la stempiata da film porno primi anni ’90. Poi, sia chiaro, non esiste farsi espellere così. NON. ESISTE. Ma lui è l’Idolo, quindi si becca insufficienza, ma è comunque il migliore in campo. A prescindere! IT’S SO F*****N’ BIG
CAPELLI 6 Sta all’eleganza come Nica all’intelligenza, ma le mazzate funzionano e servono gli eurogol assurdi per passare i bianconeri. Sono ottimi, ottimi segnali in chiave esterna playoff, ammesso e non concesso che non si possa far conto su Caldara. Oggi è in versione ‘assalto ad un portavalori in A-14 con macchine a fuoco e AK-47’. GOMORRO
MAGNUSSON 6,5 Oh, mica male! Difficile imputargli colpe sulle azioni offensive e anche sulle palle da fermo appare molto, molto sicuro di sé. Poi è anche l’unico centrale di più di un metro e novanta che quando vuol far fallo tattico becca ripartenza (errore tecnico di La Penna che non lo ammonisce appena il gioco è fermo), ma va bene così quest’oggi. SALDO
FALASCO 6 Una valida alternativa al cross di Renzetti. Ha sofferto una prestazione viziata da un erroraccio a Trapani e, come capitato in precedenza anche ad altri, è stato messo nel dimenticatoio nonostante uno stato di forma in calo del compagno di reparto: rientra e non fa per niente male. Poi a una certa decide di fare scuba diving tra le pubblicità di bordo campo e per qualche secondo tiene col fiato sospeso, ma va tutto bene. JACQUES COUSTEAU
VALZANIA 6 Impiegato pure come terzino non è una novita – un paio di volte addirittura Bisoli provò a spostarlo lì, però a sinistra –, ma è una nota positiva inedita in questa stagione, perché per la prima mezzora interviene parecchio e bene… . Però non è cosa sul lungo periodo, e Drago lo sposta sulla sinistra, scambiandolo con Cascione. Rimane nella ripresa in quella posizione e Jidayi è da Telefono Azzurro nel curarlo: prende colpi, perde colpi. Poi panchina e manda… colpi. I 100 COLPI (Dal 57′ RAGUSA 7 Cioè? Tipo che difende da solo una fascia? Tipo che porta su il pallone? Tipo che a momenti replica il gol dello scorso sabato? Metamorfosi, ma senza le blatte del cecoslovacco e le menate pornosoftvedoenonvedo di Ovidio. Questo è capace di vincere i playoff da solo. SOSPENSIONE DELL’INCREDULITÀ)
SENSI 6,5 La solita quantità disarmante di falli subiti, una capacità di lettura dei movimenti avversari perfetta per servire sempre al momento giusto in avanti, un istinto che raramente lascia spazio a errori marchiani. Nella ripresa la precisione cala ed è il momento di tirare il freno a mano, lasciando la cabina di regia per lo più a Falco. CLASSE E CONSERVAZIONE
CASCIONE 6 Davanti alla difesa c’è sempre, ormai ha battezzato la posizione, ma quando è in area il rischio è che il pallone su rinvio sia sempre degli avversari. Il problema è e sarà sempre lo stesso fino a che non andrà via Sensi: questo nasce giocare di inserimento ed è stato trasformato in un mediano praticamente puro. Ed è una violenza. ROMEO BENETTI
FALCO 7 Due gol. Sempre presente. Mai una sudata mancata. Mai una corsa rinunciata. Mai un’alzata di testa. Fa reparto praticamente da solo e sfrutta alla meglio qualsiasi buon pallone: magari non segnerà sempre ma raramente sbaglia l’idea dalla trequarti in su. #SOLOCOSEBELLE (Dal 79′ GARRITANO 6 Un paio di buoni falli raccolti, nessun pallone perso. Per la situazione pietosa che ha mostrato all’ultima uscita, il 6 è obbligatorio. CAI DAZZO!)
CIANO 5,5
Non brilla e non dà grandi segni di voler mettere la firma sulla pratica, e la fascia ne risente: dei bianconeri è quello che assieme a Renzetti sta risentendo di più del finale di stagione e di un cambiamento di posizione che gli lascia un po’ meno libertà del solito.  (Dal 71′ FONTANESI 6,5 Un paio di ottime chiusure in momenti critici subito appena alzatosi dalla panchina: contributo da non sottovalutare. PRONTO)
DJURIC 5,5 E se il Gardanone salta manco un foglio di Corriere Romagna, c’è poco da fare: metà del suo successi tattico offensivo in questa stagione è dovuto al suo strapotere fisico; senza siamo un po’ alla frutta. Poi tiene bene il pallone, ma fa molta fatica a girarsi. Gli manca la freschezza del primo movimento e sbaglia l’inverosimile. IMPRECISO
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DRAGO 6 Ci prova fino alla fine a complicarsi la vita, ricadendo nell’errore Sensi-Cascione, incasinando la fascia destra con una convivenza difficile Perico-Valzania-Ciano, ma giustamente conserva alcuni giocatori preziosi. Per la vittoria fuori meriterebbe qualcosa in più, ma il giochino esclude Perico dalla prima gara dei playoff: in affanno da subito, valeva la pena forse far giocare subito Fontanesi? Ma dai, oggi c’è poco da dire: ha compiuto la missione, per più di metà gara senza troppi problemi. Contro una squadra che non aveva più nulla da dire e giocava con le riserve delle riserve, in alcuni casi, sia chiaro. Ultima pugnetta: Improta? AH, MA QUINDI A ’STO GIOCO NON È VIETATO VINCERE FUORI CASA?!
AC CESENA 6,5 Alti e bassi in questa gara, con fiammate che sembrano ancora le prime giornate e momenti da lazzaretto bisoliano che è un darsi pacconi in mezzo alle gambe. Ma è una vittoria, maturata in dieci, fuori casa: era quello che serviva, più con le brutte che con le belle. Ma la tradizione bianconera insegna che è proprio con le prime che si raggiungono i risultati più belli. BRUTTI MA BUONI

© Gian Piero Travini

GOMIS 6 Non sono da segnalare interventi vitali, ma in uscita alta c’è ancora qualcosa che non torna, con un paio di smanacciate paurose. ATTERRAGGI SU QUATTRO ZAMPE
PERICO 6,5 La presenza di Ciano gli mette grande sicurezza addosso, tanto che non è possibile che possa fare meno che l’Idolo, spingendosi finalmente in area per poi rientrare rifiatando in difesa, dove peraltro non sbaglia un colpo. E prende falli che manco la signorina Eva Notty in un filmino della serie Blacked. SOLO PER VERI INTENDITORI
CALDARA 6 Primo intervento? Palla rubata oltre la metacampo, come non se ne vedevano da parecchio sull’artificiale. Poi si inizia a perdere terreno e, forse, sale l’incertezza: qualche ingenuità di troppo e su Faragò, dopo aver subito fallo non sanzionato, rischia di beccarsi rigore ed espulsione. RIPRENDERE CONFIDENZA
MAGNUSSON 6 Quando è chiamato a marcare l’uomo si fa trovare pronto e sopprattutto reattivo a fare i cambi di campo, sicuro di avere qualcuno che gli copra le spalle al meglio: questo è l’effetto Caldara. Nel complesso bene, ma qualche maronata la fa i playoff non ti concederanno margini di errore. FINALMENTE (AL) SICURO
RENZETTI 6 Sempre attento, fino a che non esce a vuoto su Corazza e rischia di far arrivare il pallone perfetto a Lanzafame. Nella ripresa il fortino trema ma non cade, per cui sarebbe inutili accanirsi con lui, pur tuttavia ribadendo di come gli vada data un po’ di tregua se si spera che faccia una grande serie playoff. RIPOSATELO
KESSIÉ 6,5 Partito fortissimo, praticamente padrone della metacampo, poi si fan sentire le ripetute 10×1000 di martedì scorso e cala a metà gara, per poi fare 10′ finali da bava alla bocca dove fa esplodere chiunque gli stia sulle scatole. DINAMITE
CASCIONE 6no, dai, leggete quella di Severi: io proprio non ce la posso fare. Problematico valutare un giocatore con il potenziale di risolvere qualsiasi situazione ma che per due-tre volte mette a rischio la tenuta dei conti della retroguardia, in particolare in apertura ripresa. Poi ci sono preziosi alleggerimenti, cambi di campo per riprendersi il pallone, ma ogni suo errore mette in crisi una squadra complica la faccenda. Altri direbbero così di Sensi, ovviamente. TUTTOCASCIONE.it
CIANO 6 Il fatto che ritorni a giocare dà la possibilità di respirare alla fascia destra. Non al meglio non può fare direttamente la differenza, ma è indubbio che alcuni sacrifici e il lavoro di supporto a Perico e agli svarioni di Nino Ragusa valgano il costo della sua presenza in campo anche senza acuti. UTILE  (Dall’87′ IMPROTA SV)
FALCO 6 In questa partita da cuore e rabbia lui è prova a giocarsela di classe ed eleganza. Ma non è il Millionaire, è la serie B, e se porti palla anche se ti lasciano le praterie, la palla te la portano via: lui è parecchio indietro, da ’sto punto di vista, nonostante colpi di gran stile che poi portano al gol, solo che diventano inutili strategicamente nel secondo tempo. COME IL FIGLIO DI BRIATORE (Dal 73′ VALZANIA 6 Tatticamente spacca la partita solo con la presenza: in queste situazioni meriterebbe un posto da titolare. SPEZZONE)
GARRITANO 5 Nel giorno in cui segna Paponi è normale che quello che era stato il miglior giocatore bianconero ad inizio stagione faccia la peggior prestazione della sua carriera romagnola: poca presenza, palla persa quando c’è. Il ragazzo è da ricostruire soprattutto mentalmente in estate. E invece un sinistro per liberare l’iniziativa personale a Ragusa sarebbe la svolta del campionato. LA NUOVA VERSIONE HA DEI BUG (Dal 66′ DJURIC 6 Un paio di sponde, una palla ben protetta, una palla persa. Per come viene chaimato in causa risponde sull’attenti. CI STA)
RAGUSA 7 È sbruffone come un Kanye West messinese, giusto un po’ meno gangsta (“I am a god, hurry up with my damn’ arancini”, ci suggerisce Zed da Roma), ma mostra chiari segni di onnipotenza durante la partita: ai buoni danno le stimmati, ai cattivi come lui un paio di polmoni in più per soffiar rabbia contro tutti. Ha i suoi momenti in cui preferisce darsi al giardinaggio, ma quando parte l’embolo: sia chiaro che inserimento nello spazio, finta, giro, punta e tiro è il suo repertorio, e non è mai stato nelle condizioni tattiche di sciorinarlo. I AM A GOD
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DRAGO 6 Prima gara da vincere assolutamente che lui vince, nonostante un modulo forse azzardato e un metodo di gioco che porta, ancora una volta, alla netta supremazia sul pallone ma ad un solo gol all’attivo. Nel secondo tempo si ostina a giocare con il trequartista perdendo terreno, poi rimette le cose come al solito con Djuric e blinda il risultato: Baroni lo mette comunque in crisi col 4-4-2 e lui si accorge di Valzania troppo tardi. USATO SICURO
AC CESENA 6,5 Si potrebbe far viaggiare la palla con tranquillità, invece si sceglie di portarla su, di amministrar gioco, di andare e lasciar perdere gli scarichi, anche quando non c’è ripartenza. La cosa positiva è che la mentalità del vincere quando è obbligatorio vincere questa volta c’è. DETERMINATI

GOMIS 6 Fa gli interventi che deve fare, rimane un po’ sorpreso sul gol… ma non è suo l’errore. COMPITINO
PERICO 5,5 L’Idolo inizia ad averne poca di benzina da gestire per 90′ e quindi corre ai ripari già da quando sale le scale del tunnel. Sia chiaro, non cammina… ci mette l’anima davvero, ma non ne può più, e dopo una stagione stellare è giusto anche capirlo. CESENA CORRICCHIA
LUCCHINI 5,5 Dentro l’area ha la stessa reattività del Professor X, ma gli mancano i poteri telepatici, vedendo l’intesa nulla con il suo compagno di reparto. Quasi sarebbe il caso che arrivasse Apocalisse e la si facesse finita con certi scempi. Nella ripresa sale, ma a quel punto, come sempre, è il solito Cesena che si esalta quando passa in vantaggio avendo completa fiducia dei propri mezzi. UOMO X
MAGNUSSON 5,5 È in affanno, ma mai quanto Lucchini o Renzetti, anche se è chiaro che in questo sistema di gioco possa imporsi solo con la vigoria di una professoressa di italiano venticinquenne e bruttina in una classe del ‘Macrelli’. Anche lui trae vantaggio dal risultato, strada facendo, poi permette che in area succeda di tutto, lasciando che la Pro Vercelli accorci. ASSENTE INGIUSTIFICATO
RENZETTI 5,5 Un cross basso nel primo tempo. Un assist basso nella ripresa. Con uno dei due viene costruito il secondo gol bianconero, ma non è decisamente un periodo brillante per lui. Fa strano dare un’insufficienza in una gara del genere, ma non bisogna scordarsi di come si erano messe le cose prima del gol. O FORTUNA
KESSIÉ 7 Non è solo perché ha fatto gol: il centrocampo, nonostante una pressione nulla in fase difensiva, è il reparto che si è mosso meglio del Cesena, e lui con Kone si è ritrovato a fare tanti straordinari. Buttarla dentro è la ciliegina su una torta piccolina e bruttarella, ma è sempre una ciliegina. L’AMORE AI TEMPI DEL MARASCHINO
SENSI 6,5 Io ho contato sette raddoppi appena fuori dall’area in fase di ripiego, con almeno tre situazioni pericolose sventate. Ribadisco, la questione “filtro” è un problema delle sigarette, non suo: quando serve difendere il pallone non ha problemi a farlo, quando serve riconquistarlo non manca mai. Quanto a perderlo, rivolgersi ad altri: garanzia questa sera. Io ho smesso di fumare, ma se mai dovesse ricominciare, spero ritornino le Nazionali senza filtro. NON HA VIZI MINORI (88′ VALZANIA 6 Entra, sventa forse l’azione più pericolosa della Pro Vercelli con un intervento perfetto e pulito. EFFICACE)
KONE 7 Una farfalla sbatte le ali a Miami e a Pechino piove. Uno beve una birra di troppo e Rino Foschi, che in questi giorni sta iniziando a contrattare la sua permanenza a Cesena, sembra che si sia scordato che a Palermo viaggiano teste di animali morti, altroché infamate in trasferta. Cascione non tocca campo e Kone è il migliore del Cesena: infiniti palloni recuperati, grande calma, intelligenza. CASUALITÀ (?)
FALCO 7 Gli bastano pochissimi centimetri per fare quello che vuole. Centimetri che arrivano solo quando la Pro Vercelli è costretta ad inseguire. Ma va anche segnalato di come si sia sacrificato tutto il tempo, nonostante il blocco del centrocampo piemontese, costantemente con tre uomini su di lui al momento della ricezione del pallone. INTENSO (Dall’85′ GARRITANO SV)
DJURIC 5,5 Un rientro difficile facilmente prevedibile considerata la sua massa fisica e la particolarità del ruolo che gli impone: non arrivano palloni giocati, non ha la brillantezza di andarseli a conquistare con costanza. TERAPIA (Dal 76′ RAGUSA 5,5 Potrebbe mettere al sicuro il risultato allo scadere, con il suo piede: spara male in Curva con tutto il tempo del mondo a disposizione. SCIUPONE)
CIANO 5,5 In ombra e mai completamente in partita, anche lui sembra essere in riserva… non succedono grossi danni, ma lui dovrebbe essere l’uomo in più dei bianconeri e da qualche partita non ci riesce: non vederlo sarebbe una mancanza di obiettività. STANCO
kone_cesena_calcio_news_serie_bDRAGO 5,5 Gli va ben più che grassa, perché per 44′ è un Cesena ai limiti del coma… poi, come sempre, è facile giocarsela quando si è in vantaggio, in casa, contro una squadra che lotta per non retrocedere. Ma l’approccio alla partita è sbagliato e non sempre arriva la maronata del difensore che invece di rinviare respinge sui piedi deliziosi di un ’96 in prestito. Se così fosse, il Cesena sarebbe la terza forza del campionato, come la rosa sulla carta prevederebbe, nonostante limiti mentali mai superati. Si spera che in settimana non ci si racconti che la squadra ha ricominciato a giocare bene o che Drago ha trovato la cura giusta: non è così. FORTUNADRAGO
AC CESENA 5,5 Un primo tempo regalato, un gol fortunoso, il rischio di crollare alla fine. Troppo contro un avversario modesto come la Pro Vercelli, che a tratti sembra una forza di prima fascia e non una ‘squadraza’ che fa entrare l’impresentabile Malonga, uno che l’anno scorso giocava in una formazione che non vince il campionato scozzese dal 1952. Sì, ci sono i tre punti. Sì, si torna in zona playoff. No, non è stato risolto un bel niente. E, salvo piangine dirigenziali, sia chiaro: i playoff non erano una possibilità a inizio stagione, ma un obiettivo… e non da ottavi. BENE MA NON BENISSIMO

GOMIS 5,5 Rinvii poco tranquilli, continuamente sulle spine, incerto. Specchio riflesso di una squadra arrendevole in esterna. FACHIRO
FONTANESI 5,5 Parte tutto da un suo errore in anticipo troppo al centro sulla destra, fuori posizione. Ma, attenzione, non è che gli altri fossero da meno: mancanza totale di copertura per trazione anteriore a balestra, e tocca improvvisare. Male nel frangente, ma difficile imputargli un’intera sconfitta. Cioè, magari farà comodo pensarlo perché tanto ormai si è deciso che ci debba essere per forza un colpevole definito per non riuscire ad essere lì davanti, ma semplicemente c’è una squadra che non riesce ad essere determinante per il salto di qualità costante. Capita. Come capita fare la cappella della vita, che forse costerà un campionato. CAPRO ESPIATORIO
CAPELLI 6 Non c’è male… sia nel coprire il suo spazio che quello lasciato da una squadra che il centrocampo a 4 lo ha visto una volta a Football Manager. Nettamente il migliore in campo, almeno per quello che riguarda il mantenersi in piena dignità nel proprio ruolo. ONESTO
MAGNUSSON 6 Rischia in un paio di occasioni ma non è tra i colpevoli della debackle: come Sensi, Kone, Ragusa, Valzania e Rosseti è un giocatore che non c’entra praticamente nulla in questa squadra. FUGA DA CESENA
RENZETTI 5 Qui io continuo a scriverlo da febbraio: non ne ha più. Si fa inchiodare da Nizzetto che poi esalta Petkovic, ma per il resto della partita non fa nulla di più che numero in campo e qualche lamentela col direttore di gara. I cambi dalla panchina dimostrano che anche i semimorti ex infortunati fanno di più di chi è in campo e non è che sia proprio un bel segno per il finale di stagione. ANDATO (IN LIGURIA?)
RAGUSA 5 Uno spunto. Uno scatto. Non è possibile per lui fare di più, mancando la fase di regia intermedia, dovendosi affidare a qualche pallone portato dalla fascia. Non è in posizione, ammesso e non concesso lo sia mai stato in questo campionato, e non può far granché. DUE ROBE E BASTA
KONE 4,5 Siamo quasi a fine campionato, non ho problemi a scriverlo: la sua presenza in campo resta deleteria anche quando gioca bene, perché non c’entra nulla con questa squadra. Pensa poi quando è inguardabile come oggi: l’unica volta che supera la trequarti improvvisamente riappare il Molise. “Fa un lavoro preziosissimo, io lo vorrei sempre in campo”. Bene, anche gli avversari. TENDENZE SUICIDE
CASCIONE 5,5 Mi sanguina l’anima a scriverlo, ma se c’è stato uno veramente efficace nel mezzo centrocampo a 4 improvvisato da Drago è stato lui. Nulla di che, sia chiaro, nemmeno grandi idee, ma certamente filtro a sinistra per supportare Renzetti e Falasco e un minimo di impostazione in fase difensiva. Per se stesso. Poi sul contropiede è panico, per lui come per tutti. (Dal 46′ SENSI 6 Rientro vigoroso, con un tackle importante, un assist al bacio e oggi bastava entrare e sbadigliare che già si faceva qualcosa più di quanto fatto da tutta la squadra nel primo tempo. In tutto questo, ribadisco: non apprezzato dal ds, non amato dalla società, già venduto… aveva senso tenerlo a gennaio considerato che si è fatto di TUTTO negli anni passati per evitare che facesse il calciatore? BASTA POCO CHE CE VO’?)
FALASCO 5,5 Altro cambio, ma altro calciatore che non fa danni. Magari nella testa di Drago l’esperimento della fascia sinistra è miseramente fallito, ma di sicuro pericoli da quella parte ne causa pochini. Vero è che non fa praticamente nient’altro, ma quando si guardano tanti suicidi in sequenza, non subire è un po’ godere. PUGNETTA SLAVA (QUESTA LA SPIEGO IN PRIVATO) (Dal 46′ FALCO 6 Mette in movimento, fa pressione, incasina i piani del Trapani, ma la voglia non basta se non c’è lucidità costante per tutto il tempo. CASINARO)
ROSSETI 5,5 Il Cesena ha giocato in 10 per quasi tutta la gara, ma continua a trattarsi dell’attaccante sbagliato nella squadra sbagliata, a dimostrazione che aver dato il pieno controllo della situazione tecnica a Rino Foschi abbinandolo ad un allenatore caratterialmente duttile non abbia prodotto sempre scelte tecniche ottimali. Ma non è lui l’uomo con cui prendersela. INCOLPEVOLMENTE INUTILE (Dal 61′ DALMONTE 6,5 E questo non è ancora un giocatore da serie B, perché gli manca capire in anticipo cosa fare: poi quando è Sensi a servirti non ne hai quasi mai bisogno e puoi essere il migliore della squadra giocando la metà di tutti gli altri giocatori. Primo gol per lui tra i pro. SI COMINCIA?)
CIANO 5,5 Non gli si può chiedere sempre di chiudere la partita su punizione, altrimenti non giocherebbe a Cesena. In serie B. Ma giocherebbe in serie A, da qualche anno. Più che fuoriclasse, miglior giocatore della categoria. Tecnicamente può fare quello che vuole, tranne cambiare le cose quando gli altri non riescono nemmeno a veder palla. NON BASTA PROVARCI
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DRAGO 4,5 Esperimenti. A fine aprile. In trasferta. E nel giorno del centrocampo a 4 tiene in panchina Valzania, il miglior interprete di questo modulo. E baaaaaaaaasta, mister. Che tu sia in panico totale se le cose non girano lo si vede da quando hai fatto due cambi nella ripresa. HE’S LOST CONTROL
AC CESENA 4,5 Ancora una volta, al momento della conferma, della continuità, della svolta in affidabilità, la squadra crolla. Costanti nell’incostanza, dalle stelle alle stalle. Ci si aggiunga che certe partite sarebbero da cancellare dagli annali a livello di impegno e voglia di dare tutto. INDECOROSI

© Gian Piero Travini

GOMIS 7 Al 42′ su conclusione velenosa di Ricci non trattiene la palla, per poi riafferrarla una frazione di secondo prima che il Crotone possa metterla dentro, allo scadere. L’unico brivido di incertezza, mentre per il resto si conferma il punto di riferimento della difesa, in un copione di partita che ormai è più prevedibile di una messa cantata. CARDINALE
PERICO 6,5 Potrebbe segnare quando al 72′ Ciano gli confeziona un cross molto invitante: marcato a vista non riesce in un’esecuzione tutt’altro che facile. Nonostante uno spazio d’azione risicato prova saltuariamente a farsi vedere in avanti, con generosità, senza tuttavia riuscire a essere decisivo negli inserimenti. CONTROLLATO
CAPELLI 6,5 Trova un brutto cliente in quel fior fiore d’esterno di Adrian Stoian, che a Crotone è diventato giocatore a tutto tondo in pochissimo tempo. Qualche difficoltà anche con Budimir che gli fa perdere la bussola quando azzecca la torsione in area e sgancia la bomba del gol del 2-1. In compenso è stalloniano nello spronare i propri compagni di squadra a non arrendersi mai e a non farsi inchiodare all’angolo. BALBOA
MAGNUSSON 6,5 Bene la francobollatura su Budimir che si muove in area e taglia più di tutte le ultime spending review messe insieme. Nel secondo tempo, sconta lo scompenso di agilità con Ricci, che gradualmente diventa sempre più fresco, mentre lui sembra acquisire anni con il tracorrere dei minuti di gioco. BENJAMIN BUTTON
FALASCO 6 Digerisce poco la frizzantezza di Ricci, ragazzo del ’94 scuola Roma e già 10 gol in stagione nonostante la sua posizione da esterno. All’85′, si tira la palla sul braccio e per un attimo sembra un .GIF di Nonciclopedia alla voce harakiri. BICARBONATO
RENZETTI 7 In fase di copertura è un sergente di ferro e rifila un paio di stecche a Ricci. In avanti, suona la carica quando il Cesena ha bisogno di una delle sue “Cavalcate delle valchirie”: non molla il presidio della fascia sinistra e guida il proprio reparto a non arrendersi agli indiavolati vietcong (blu)-rossi del Crotone. DUVALL
KONE 6,5 Insieme al compagno di mediana e connazionale, l’ivoriano compie il lavoro sporco lontano dai riflettori. Lui e Kessié sembrano due Dark Shadow del centrocampo. Con l’andare avanti e lo sviluppo del match non lasciano spazio al possibile pareggio del Crotone, riuscendo a evitare il macabro colpo di scena finale alla Tim Burton. CINTURA NERA
KESSIÉ 7 Si spompa in lungo e in largo e si ferma solo di fronte al pestone infertogli da Torromino. A 19 anni  si erge nel ruolo più difficile del gioco del calcio: dirige un film della partita dosato, lineare e ben interpretato. DAVID DI DONATELLO (Dall’84′ CASCIONE 6,5 Deve fungere da cerniera affinché il Cesena non rischi di calare le braghe nelle ultime manciate di partita. Ci riesce, elasticizzando centrocampo e difesa. FRANGIFLUTTI)
CIANO 7,5 Nel primo tempo, sembra la reincarnazione di Claude Monet per come impressiona a ogni pennellata che parte dai suoi piedi. Al 16′ tinteggia con il mancino il primo capolavoro della gara su calcio piazzato che porta in vantaggio il Cesena. Dieci minuti dopo dipinge bene un cross, ma non trova interpreti in grado di comprendere la sua arte; al 27′ rischia il gol da calcio d’angolo alla Veron. Esulta senza un domani, pure alla seconda rete segnata, come se a Crotone non ci fosse mai passato, neanche per caso in macchina. Pronto a tradire i suoi colori, ma soprattutto a concentrarsi sul domani bianconero. GALEAZZO (Dall’89′ VALZANIA SV Qualche fotogramma finale di partita, a dar manforte al reparto arretrato)
ROSSETI 6,5 Forma fisica invidiabile e gran corsa per tutti i 73′ che rimane in campo. Mentre il pressing a tutto campo sul portiere sollevano l’ipotesi Epo, è lezioso quando rischia di sprecare l’assist del secondo gol romagnolo. Per fortuna per lui, rimedia tutto l’arrivo di monstre Ciano. Al 60′ un bel tacco in area sorprende i giocatori del Crotone, ma anche i suoi compagni di squadra che non accolgono il suo suggerimento. A differenza delle premature fragole di aprile che girano già nei nostri supermercati, sembra dover aspettare ancora del tempo per poter finire di maturare. ACERBO (Dal 74′ GARRITANO 6 Entra in campo al posto di Rosseti per attivare la modalità-contropiede, pressoché sconosciuta al Cesena per i primi 73′ di gara. Non indovina la combo giusta e sembra sempre in pausa. OFF)
RAGUSA 7 Lotta, si innervosisce. Perde palla, a volte. Ma ce la mette tutta, in ogni caso. Anche se a destra potrebbe sfruttare meglio la corsia preferenziale generosamente lasciata incustodita dal Crotone, a fine partita è ancora là davanti a difendere palla e a lottare per far salire la scuola. BIG HEARTCianoDRAGO 7 Per quanto Ciano esulti come un matto nonostante le sue 103 presenze a Crotone, l’integrità di Drago, al contrario, non mostra una crepa. E non ci sono cocci nemmeno per il gioco del suo Cesena, quadrato e cinico al punto giusto. Il secondo scalpo conquistato nei confronti di una capolista, dopo che il mister era riuscito già a rasare il Cagliari, è da prendere come un segnale inequivocabile che la sua squadra non deve temere nessuno. APACHE
AC CESENA 7,5 Non c’è più un’infermeria alla Pearl Harbour, come qualche settimana fa, ma comunque si sente l’assenza di Caldara, Sensi e Falco, quest’ultimo solo a mezzo servizio e comunque lasciato lontano dal campo. Arrivati a questo punto del campionato, e dopo l’ennesima ottima prestazione, offerta ai generosi occhi del Manuzzi, è ormai da prendere come dato di fatto questa curiosa alternanza di risultati tra le mura amiche e le trasferte. 44 punti a 14: davvero un bello squilibrio. Chissà che in Sicilia non possa finalmente esserci un felice sbarco bianconero, per rendere un po’ più simile al Manuzzi, quello che sarà l’inferno di Trapani. BUON VIAGGIO

© Francesco Mondardini

GOMIS 6,5 Non sembra essere al massimo della forma, e commette qualche errorino in uscita… poi ogni volta che serve metterci la mano ce la mette con puntualità. E questa volta l’arbitro non ci mette del suo per incasinargli la vita. SALVO
PERICO 6,5 Idolo assoluto, immola il suo faccione a badile sul terra-aria di Maniero nel momento in cui il Bari decide di fare pressing anche agli addetti stampa. Rimane a terra venti minuti in cui ha tempo anche di rendersi conto di star giocando la miglior stagione della sua vita, poi si alza e ne chiede ancora, perché non gli basta mai. E non c’è Ciano a far filtro come al solito, quindi tanta roba per lui. INSAZIABILE
CALDARA 7 Insormontabile, sia dentro l’area che fuori. Partita tecnicamente perfetta, dove non lascia spazi utili alle azioni baresi. Spazza quando deve, anticipa con puntualità, infonde sicurezza a tutta la squadra. LA BARRIERA
CAPELLI 6,5 È su tutti i palloni e quando si intensifica l’azione pare non voler mai indietreggiare. Certo poi ti libera con un colpo di testa Sansone ed è un po’ come lasciare una valigia abbandonata nella metropolitana di Bruxelles, ma per ora va bene così. GENEROSO
FALASCO 7 Pianino, bèll. Pianino. Ci vuole uno che faccia il cross dalla trequarti per il bosniaco, ma poi bisogna stare attenti dietro… e un paio di volte il ragazzo si dimentica l’uomo, ma ha una crescita durante la gara notevole. Insomma, non è che non tenga col fiato sospeso, ma non si rimpiange l’ultima fase di Renzetti, che in più di lui arriva sul fondo. BREATHLESS
VALZANIA 6,5 Il ‘Killer’ non sbaglia un colpo: se deve mettere la gamba lo fa sempre… il paraadosso è che si becca il giallo nell’unico fallo che non commette. Poi ha un piedaccio quest’anno che non si guarda, ma se iniziamo a parlare di concetti molto cesenati come grinta, rabbia, efficacia nel fermare l’azione, he’s da man. Negli ultimi minuti continua a spingere, tanto da dare anche un paio di bei ultimi passaggi. UCCISORE
CASCIONE 6 In fase di regia migliora lentamente nella ripresa, ma per 45′ è totalmente avulso dalla situazione offensiva. Poi in difesa “fa filtro”… eh, bene… però manca sempre il regista che offra un’alternativa…. poi ognuno dice la sua su questo giocatore, ma per me manca ancora qualcosa: più sereno del solito. ALTRI MESTIERI
KESSIÉ 5,5 Non c’è Sensi e non ha punti di riferimento: vaga per il campo e, quando ha la palla tra i piedi, non riesce a prendere una decisione propositiva che funzioni. E se poi perde anche i contrasti… Non riesce ad entrare mai in partita, bloccato dal forsennato forcing della mediana barese. IL LABIRINTO DEL FAUNO
CIANO 6 Poco brillante, con mezza gamba in meno nella corsa, inizia a risentire dei due mesi di assoluto spettacolo regalati alla causa bianconera. Il che vuol dire che si fatica un po’ di più sui tagli e che qualcosa là davanti è mancato: certo non in termini di voglia o di pressing, dove ha comunque fatto cose egregie. IMMANCABILE (82′ DALMONTE 6 Un paio di chiusure in una quindicina di minuti che diventano preziose quando qualsiasi contropiede potrebbe far male. Gestione tattica dell’ultimo pallone imbarazzante PRESENTE)
DJURIC 6 Non si inventa nulla di nuovo, ma in questa partita era palese che venisse annullato… la cosa interessante è che perde meno palloni del previsto, fa qualche movimento interessante, ma di sicuro non semina troppi pericoli. SPUNTATO (45′ ROSSETI 6 Ma con degli X chiamati non è semplice trovare il guizzo vincente… difese troppo chiuse e si chiede la prova di squadra… e lui per la squadra sa giocare. CI PROVA)
GARRITANO 6 Gioca tipo mezzo terzino. E tenere così indietro l’unico che possa puntare e saltare l’uomo è come tagliarsi il pirillo in un camerino di Victoria’s Secret: danni non ce ne sono, ma che rabbia… Nel secondo tempo la lingua striscia sull’erba, ma c’è comunque grande volontà. ORIZZONTALE (92′ FONTANESI SV)

DRAGO 6,5 Una squadra a trazione posteriore che però non sembra rinunciataria e che quando ha qualche aziona buona per colpire lo fa. I cambi sono praticamente obbligati, anche se forse valeva la pena di cavare Garritano qualche minuto prima, ma effettivamente qui si fa della chiacchiera: un punto a Bari è tanta roba. E se ci fosse stato Ragausa… NON SBAGLIA
AC CESENA 6,5 Gran prova del collettivo, bloccando una squadra che in casa avrebbe dovuto fare tutto quello che voleva. Insomma, un punto strappato nella trasferta più dura dell’anno senza nessun problema. Ecco, questo è il punto più importante: non si soffre. SOLIDITÀ

MAX 7,5 Porta una salsiccia di castrato che tuona. Bene anche il wurstellone, anche se lui non ci crede troppo. GARANZIA E MODESTIA

© Gian Piero Travini

GOMIS 8 Immenso. È il migliore in campo perché para un rigore ben calciato e angolato in un momento in cui la partita poteva cambiare completamente. È il primo uomo a sistemarsi in campo, è l’ultimo a lasciarlo ed è quello da cui parte tutto. PERFETTO
FONTANESI 6,5 Debutto con pochi tentennamenti, con una gran fotta di sovrapporsi a Ciano – e conseguenti cedimenti soprattutto quando Joao Pedro non ne può più di Sensi e prova a spostarsi in fascia – e una maniacale attenzione alla marcatura. Ci teneva a far bene e non ha mancato l’appuntamento. PRIMO GIORNO DI SCUOLA (Dall’88′ FALASCO SV)
CALDARA 6 Al rientro ha qualche incertezza, dovuta anche al posizionamento di Magnusson accanto a lui… c’è poca sinergia tra i due e rischiano di mettersi fuorigioco l’uno con l’altro ma la partita finisce a reti inviolate. IN PUNTA DI PIEDI
MAGNUSSON 6 Aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaargh. Dai, non era fallo da rigore, ma si è fatto girare dietro la schiena e comunque è sempre in ritardo nel coordinarsi con Caldara. Con un Cagliari assolutamente nullo, nel secondo tempo ha pure occasione di crescere e riscattarsi con buonissime spazzate. FACCIAMO FINTA CHE SIA UN SEI… 
RENZETTI 8 Lui è così: fa due-tre partite incredibili in una stagione. Partite dove ogni cross che mette è pericoloso, ogni pallone portato su diventa occasione per far guizzare il cuore in bocca, ogni passaggio fatto è qualcosa di irripetibile. Il ‘Renzo’ è talmente splendido stasera che se ha guardato un paio di figacce sugli spalti, fra nove mesi partoriranno terzini: non a caso gli inservienti dovranno fare lavoro doppio stasera perché in tante e in tanti si sono bagnate/i. JOHN HOLMES
KONE 7 Se col Livorno gli era andata di rapina col gol, mascherando una prestazione per metà inguardabile, questa volta non c’è retrolettura che tenga: pedone sistemato perfettamente nella scacchiera da Drago come interditore di richiamo, lasciando fascia allo scatenato Fontanesi e a Ciano in versione portatore d’acqua, protegge, ovunque, manco fosse ’na canzone di Vinicio Capossela. E quando l’azione si sposta in avanti, imita alla perfezione gli inserimenti continui in area dalla fascia centrale. CASCIONE
SENSI 7 Come. Cancellare. Joao Pedro. Come recuperare palloni, come cambiar campo con un lancio anche senza guardare. Come rubare un gol a Kone. Come costringere il Cagliari a caricarsi di falli. Come obbligare i detrattori a fare i salti mortali ad ogni partita per dire che c’è di meglio di lui in panchina. No, non c’è nessuno meglio di lui, nel suo ruolo. In un altro ruolo, forse… ma quelli sono problemi di chi lo fa giocare, non suoi. Questo è di un altro pianeta. Se ne ha voglia… ed è vero che la voglia gli viene quasi esclusivamente quando le cose girano bene. DIAMANTE SCAZZATO
KESSIÉ 7 Questo è pure capace di fare la mezzala. Nel senso: non si può guardare così in avanti e non potrà mai far gol, ma riesce comunque ad essere utile. E a spostare il baricentro verso l’alto. In fase di press sulla costruzione di gioco cagliaritano è devastante e pare essere tornato quello di inizio campionato, inafferrabile e imbloccabile: provare a portare via il pallone a lui è come provare a togliere il seggio parlamentare a Pierferdinando Casini. ONOREVOLE
FALCO 7,5 La capacità decisionale di far correre o di manovrare il pallone è una sua peculiarità, mettendo in movimento a turno gli esterni o le mezzale. Non ha ancora il feeling giusto con Djuric, anche perché giocano spesso sulla stessa linea quando c’è da recuperare il pallone, ma per la prima volta si è trovato un uomo in grado di far muovere gli esterni da oltre la metacampo e a cambiarsi con Ciano senza rallentare la manovra. L’UOMO CHE NON C’ERA (Dal 78′ ROSSETI SV)
CIANO 7 Avanti. Indietro. Avanti. Indietro. Avanti. Indietro. Pallone servito. Avanti. Indietro. Avanti. Indietro. Cambio fascia. Avanti. Indietro. Cambia di nuovo fascia ma prima si ferma a dare la paghetta a Sensi per il gelatone tra il primo e il secondo tempo. Avanti. Indietro. Finisce il tempo. Dieci volte le scale degli spogliatoi. Solleva per venti volte un paio di raccattapalle. Avanti. Indietro. Avanti. Indietro. Va a dire a Djuric di star tranquillo. Avanti. Indietro. Avanti. Indietro. Mi sa che è ancora lì: cambiamento totale di mentalità e la squadra non può che giovarne. SALTO DI QUANTITÀ
DJURIC 6,5 Con Falco in campo e Ciano che continua a rientrare e a spingere, ne soffre il gioco statico del gigante bosniaco: era forse questa la partita per la rapidità del gioco a terra di Rosseti. Paradossalmente il gioco offensivo bianconero è la salvezza del nulla cagliaritano nel primo tempo, perché non porta a far male. Poi si passa in superiorità numerica: a quel punto le distanze diminuiscono e anche lui può farci godere, tornando al gol. D COME DETERMINAZIONE (Dall’83′ VALZANIA SV)
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DRAGO 7 Come nella canzone dei Radiohead mette ogni cosa al suo posto, e si rivedono gioco e spettacolo per quasi 90′. Poi, è vero che il Cagliari non si poteva guardare e che in undici contro dieci è più facile, ma bisogna anche metterla la capolista nelle condizioni di non giocare. E il centrocampo bianconero è stato semplicemente perfetto. Per non rovinare il giochino fa il primo cambio dopo il 75’… ah, a questo punto mezzo punto in più nella partita col Livorno: la scelta di dar fiato a Kessié ha pagato.  EVERYTHING IN ITS RIGHT PLACE
AC CESENA 8 Semplicemente perfetti. E mancavano pure pezzi importanti. CHAPEAU

GOMIS NG
PERICO 6,5 Assist di naso per Djuric, grifagno come non mai: talmente generoso da darsi in olocausto per la causa bianconera. L’eroe assoluto di questa stagione pare si stia allenando con ogni gioco conosciuto per PS4 per diventare pure assistman: non vedo l’ora. ROCKET LEAGUE
LUCCHINI 6 Praticamente costretto ad entrare in campo non al meglio della condizione, ma non ci sono interventi difficili da compiere. LAVORO D’UFFICIO (Dal 57′ CAPELLI 6 Nessun problema al rientro, anzi buone iniziative in interdizione. BENTORNATO)
MAGNUSSON 6 Petagna è la cosa più grossa che sia capitata al ‘Manuzzi’ dai tempi di Bulbi: tenerlo sarebbe una fatica per chiunque, e nei tagli un paio di volte se lo becca davanti senza mai cedere. CORAGGIOSO
RENZETTI 6 Perfetto in occasione del rigore con un lancio smarcante per Ciano, qualche problemi nel puntare dentro l’area con il suo mirino: se veramente Mazzotta verrà scaricato al Pescara bisognerà capire come dargli fiato sulla sinistra… e Magnusson potrebbe tornare utile. COSTANTE
KESSIÉ 6,5 Altro giocatore che sembra aver superato la fase calante, si giova della vicinanza di Sensi, ricostituendo la coppia a centrocampo che ha fatto le fortune bianconere nella prima parte della questione: l’uno dipende dall’altro virtuosamente a livello di prestazione. Segna duettando con Kone manco fossero Davis e Coltrane. ALL THAT JAZZ (Dal 60′ MOLINA 6 Non aggancia mai il pallone e davanti alla porta incespica, o si fa anticipare puntualmente da Lanni… insomma, un impatto non perfetto contro una squadra già sconfitta, ma al contrario di Kone ha idee buone quando si sposta sulla trequarti e forse sarebbe il caso di puntarci decisamente. RIVEDIAMOLO)
SENSI 6 Gestito male, curato peggio, ennesima vittima della manifesta incapacità di regolarsi tra settore tecnico e settore medico, il ‘Mago’ di Urbania riesce a regalare un paio di perle per tempo e opportunità, favorendo abbozzi di gioco anche in 11 contro 11… Ma è lontano sia da forma top che da lucidità in ogni momento: su Cacia da infarto, rischia un nuovo stop sul polpaccio. RISCHIO (78′ VALZANIA SV)
CIANO 7 La crescita di un calciatore non si vede da un rigore segnato o meno… il passo, la resistenza, la capacità di offrire gioco: tutto è migliorato in lui: non è più solo l’uomo dei dieci minuti di show, ma regala lunghe e soddisfacenti prestazioni. Lui non fa gol: lui segna. Forte. CHRISTIAN GREY
KONE 6 La sua partita cambia quando l’Ascoli inizia a giocare in due di meno e lui ha la possibilità di fare sponde sulla trequarti senza marcatura. In parità numerica spreca almeno un’occasione clamorosa e incespica due volte sui tagli degli esterni: di certo sta giocando a memoria, ma continua a non sembrare il più adatto per questo. È ANDATA BENE
RAGUSA 6 Correre. In continuazione, senza mai fermarsi, con il pallone tra i piedi o senza. Poco importa. Solo correre. E farsi fermare da una sbarra, perché altrimenti non sarebbe solo correre, ma sarebbe anche segnare: e vorrebbe dire ritornare ai livelli di inizio stagione. COMEBACK
DJURIC 8 Stessa partita contro l’Entella. E segna pure. #tuttovero. DEFINITIVO

DRAGO 7 Torna in zona playoff con qualche giocatore in meno, vincendo netto contro l’Ascoli. Inutile porre limiti a questa vittoria o al cammino nel girone di ritorno bianconero: ha vinto per la seconda volta consecutiva, è tornato in zona playoff, giocatori un tempo ‘morti’ come Perico e Djuric sono diventati dei fari salvifici grazie alla sua cura… per oggi zitti tutti. (S)TOP
AC CESENA 6 Cinismo senza pietà in un momento delicato. A parte l’arrivo di Fontanesi – difensore per dar fiato anche a Perico –, la società ad ora si sta limitando a togliere frecce all’arco, e i bianconeri inanellano la seconda vittoria consecutiva. Come tante sconfitte è l’arbitro a metterci del suo, ma è importantissimo per i bianconeri smuovere la classifica e acquisire sicurezza. E DUE

GOMIS 7 … e niente, a fine partita è pure andato ad un appuntamento con la fidanzata di Caputo. Sono tutte sue. LA BESTIA NERA
PERICO 7 Sta infilando la stagione della vita, quasi come la B gli stesse pure stretto… Vederlo andare anche in posizione da centrale è come leggere per la prima volta il Texone di Magnus: non importa che la storia non funzioni, tanto sono i disegni quelli che contano. Ecco, non importa che la sua posizione sia sempre ondivaga, importa che ci metta il piede e che abbia pure voglia di far gol. ARTISTA
CALDARA 6 La gestione della squadra, dello spogliatoio, più in generale della ‘situazione’ Cesena lo ha reso insicuro e poco attento… i primi segnali a Brescia, oggi la conferma. Il porto sicuro bianconero diventa una banchina traballante, fino a che la squadra non va in vantaggio. A quel punto vanno via tutte le paure e si può pure permettere di buttarla dentro con parti del corpo che nemmeno sapeva di avere, salendo dal punto di vista della personalità e dell’imposizione del gioco, confermandosi uno dei migliori in anticipo ai limiti dell’area. Ma se l’Entella avesse segnato, parleremmo di un’altra gara. INFARTO
LUCCHINI 6 Meno traballante del solito, un paio di chiusure dei bei tempi andati, un paio di interventi da piantarsi due dita negli occhi che Edipo almeno aveva la scusante dell’incesto. Nell’economia della gara la bilancia pende dalla parte dell’ex atalantino, e di per sé è già un bel successo. NON È UNA TRAGEDIA GRECA
RENZETTI 6 Mestiere, esperienza, lucidità e capacità di muovere il pallone, ma l’impressione è che abbia bisogno di un po’ di rifiato: non sarebbe male vedere un po’ Mazzotta al suo posto, magari per un inserimento nell’ultima mezzora in avanti, perché potrebbe anche avere qualche cartuccia da sparare dato che diventa sempre più efficace sulla linea di fondo. CAMBIO
VALZANIA 6 Parliamone. Torna dal primo minuto. E cresce. E porta il pallone avanti. E lotta fino a che non è finita. Candido e ingenuo pensa di scartare tutta la retroguardia ligure, ma si incarta perché il resto della squadra rimane troppo basso e lui non è che aspetti. Prestazione generosa quasi pericolosa che mostra la voglia del ragazzo di voler ritornare a giocarsi una maglia da titolare: la sovrabbondanza di centrocampisti a ranghi completi non lo aiuta… ed è un vero peccato. IN QUALSIASI ALTRA SQUADRA SAREBBE TITOLARE FISSO (Dal 94′ GASPERI SV)
KESSIÉ 6,5 Spero che ora sia chiaro che il di più di questa squadra in mezzo al campo non sia lui. Inutile parlare degli assenti e montar polemica, ma anche da arretrato educato fa la sua figura: poche percussioni, ben impostate, pochi tiri, abbastanza pericolosi, tanto fiato e pressioni, con palloni recuperati più dai compagni in fase di recupero che da lui, comunque tatticamente essenziale. SOSTANZA
CIANO 7,5 Uno dei pochissimi a risaltare con una prova sopra gli standard in Lombardia, continua a fornire i migliori palloni della squadra, con una strapotenza tecnica imbarazzante. Piazza il pallone che, deviato, costruisce il rigore che lui stesso trasforma, imposta per tutta la partita e guadagna minuti migliorando la tenuta, il punto debole fino ad oggi: arriva quasi fino alla fine, questa volta. ESPONENZIALE (Dall’85′ MAZZOTTA SV)
KONE 5,5 L’esperimento di oggi: contare quanti palloni passino dalle sue parti e quanti effettivamente diventino giocabili. Il risultato è che di fatto i bianconeri rischiano di giocare con un calciatore in meno che, oltretutto, in fase offensiva non aiuta nei movimenti Djuric e gli esterni. Vero è che non è sua la pretesa di essere reinventato regista avanzato, e che quando si muove davanti alla difesa diventa fondamentale: con la sicurezza la sua prestazione si rinvigorisce, e il centrocampo previsto da Drago acquisisce grande dignità. DAVANTI ALLA DIFESA È L’INEFFABILE SPLENDORE
GARRITANO 6 Un tiro, qualche sgroppata, ma in generale ancora fuori dai veri giochi: dopo un inizio stagione a bomba non riesce a rimettersi in carreggiata sui livelli cui ci aveva abituato questa stagione. Di sicuro non combina danni, anzi contribuendo ad allungare in fase di possesso la squadra. ELASTICO (Dal 66′ DALMONTE 6 Dobbiamo iniziare il countdown per la sua imminente cessione? Entra in campo e sembra poterlo mantenere. VEDREMO)
DJURIC 7 Bravissimo. Non segna, ma bravissimo comunque. Si prende i falli giusti, viene considerato pericoloso dai centrali che non lo mollano, sposta la difesa verso il lato debole con il taglio permettendo le percussioni degli esterni. Il tutto mantenendo il pallone, cosa che non gli era stata insegnata per il passato… ovvero il motivo per cui ci si era orientati a giugno su Rosseti: ora manca solo lo scarico dentro l’area di piede. COME ROSSETI, MA MEGLIO
Stadio-Manuzzi-Cesena-curvaDRAGO 6 Prima del rigore si sono visti più limiti che altro nel suo impianto di gioco… poi la china è andata in discesa e lui ne ha solo che goduto. Soprattutto sono arrivati quei segnali che si aspettava dai ‘panchinari’ (Lucchini, Valzania) a Torino, la scintilla iniziale del dramma bianconero: dopo una gara beffa come quella di Brescia potrebbe anche essersi chiuso un cerchio. “La programmazione è fondamentale per chi non ha molti soldi”… da capire di che tipo di programmazione si parla, ma le parole sono ben più che sante: sono angeliche. SAREBBE BELLO
AC CESENA 6,5 Poco da dire: i ragazzi hanno fatto quello che dovevano fare, raggiungendo una vittoria costretta che, mancata, avrebbe riportato nell’abisso dell’impotenza tutto l’ambiente. TROPPO IMPORTANTE

© Gian Piero Travini

GOMIS 5,5 Si spreca in un intervento meraviglioso su Morosini, poi rimane fulminato da Caracciolo, rinunciando pure a provarci agitando lo spauracchio di un fuorigioco inesistente. In un paio di occasioni fa scivolare la palla senza bloccarla e rischia grosso: ha qualche colpa. IMPERFETTO
PERICO 7 È l’idolo: fa certe corse per andare a protestare con gli assistenti di Pezzuto che è uno spettacolo. Ha birra da vendere, è sempre lucido… è la versione più evoluta di uno che l’anno scorso sarebbe stato da dare in prestito in una bassa Lega Pro: ora è la ragione principale per guardare questa squadra. QUAD C(U)ORE
CALDARA 5,5 IL FUORIGIOCO, DANNAZIONE! UNICO ERRORE
LUCCHINI 5,5 Fargli marcare Caracciolo è come chiedere a Pezzuto di mostrare un po’ di personalità: non si va molto in là. Prova a mettere calma in animi bollenti, ma la situazione è completamente al di sopra del suo carisma: c’è disperato bisogno di Capelli, da questo punto di vista. MISSIONE IMPOSSIBILE
RENZETTI 6 Costante e capace come sempre di mettere il pallone in mezzo, non perde colpi in nessun momento ma non riesce nemmeno a imprimere la marcia vincente per provare a sfondare le Rondinelle: è una certezza, giustamente rinnovata, ma si cerca ancora l’uomo determinante.  SICURO
CASCIONE 5 Due tocchi, due ottimi cross: sparisce in fase di regia, a favore del gioco sulle fasce, ma quando viene chiamato in causa sa come proporre. In copertura è fondamentale: prevede gli attacchi bresciani e si posiziona correttamente, salvando pure sul limite della porta il tracollo bianconero. Poi si fa cacciar fuori, dimostrando ancora una volta la sua incapacità di mantenere il controllo, lasciando il Cesena senza il regista per le prossime partite – complice l’infortunio di Sensi –, rovinando la sua ottima gara: non è la prima volta che si fa buttar fuori tre giornate nel momento meno adatto. RECIDIVO
KESSIÉ 5,5 Praticamente inoperoso e incapace di diventare un fattore durante la partita, si propone un paio di volte ma quando è il momento di tentare il passaggio non riesce a imporsi: è il primo sacrificato dei cambi. (Dal 64′ VALZANIA 5,5 Lotta, ma ci mette troppo tempo a carburare quando al pronti-via dalla panchina dovrebbe essere sempre in palla. Sale il nervosismo e anche lui ne rimane vittima, quando però il match è già andato via. INGOLFATO)
CIANO 6,5 È in ogni parte del campo, riesce ad andarsene con reattività e quando può distribuire il pallone dalla fascia lo fa di prima, in no-look, ragionando o d’istinto: se riuscisse a portare la sua prestazione oltre il singolo tempo potrebbe diventare un fattore, invece deve accomodarsi in panchina. Il più positivo dei suoi fino a che è in campo. DISPERATO MA NON SERIO (Dal 70′ MAZZOTTA 6 Questo non ha senso tenerlo seduto… bisogna trovare il modo di far giocare anche lui. Anche se sarà da tenere in panchina qualche favorito… è forse l’unico cambio completamente azzeccato da Drago, considerato che è l’unico a sbattersi per tenere alta la squadra. FATELO ENTRARE!)
MOLINA 5 Fasi di gioco altalenanti per lui, con buone intuizioni e qualche ingenuità: tra queste l’aver accettato la provocazione di Lancini ed essersi fatto cacciar via. A prescindere dalla bassa qualità di Pezzuto, il trequartista improvvisato sbaglia tutto. POLLO
RAGUSA 6 Con le sue qualità potrebbe fare quello che vuole, letteralmente… invece va a sprazzi. Ora non può bastare: il Cesena ha bisogno di ricominciare a segnare, di farlo tanto, e lui dovrebbe essere una delle macchine da gol bianconere. Una valutazione va comunque fatta: esce lui e inizia il delirio… quindi un certo equilibrio è in grado di amministrarlo. Visto l’investimento sul suo cartellino Drago deve trovare il modo di riportare questo calciatore ai livelli di inizio anno. DA SALVARE (Dall’80′ MAGNUSSON 4 Entra. Fa fallo da rigore. Da un punto a zero punti. Il riscatto obbligatorio di questo giocatore è fissato a 1,7 milioni di euro: oggi appare un po’ esagerato. SCIAGURATO)
DJURIC 6,5 Non è eccessivamente rapido, ma da tempo ha capito da che posizioni si attacca e pare essere sempre pronto a fare il passo giusto, segnando il primissimo gol di rapina della sua vita: un momento incredibile per tutti quanti. Poi però salta un foglio di Gazzetta, spesso fuori tempo… sulle tempistiche c’è ancora parecchio, parecchio da lavorare, ma quando c’è lui l’attacco bianconero ha un senso di esistere. FONDAMENTALE
LAPR0999-kkZD-U1309003640F0F-620x349@Gazzetta-Web_articolo DRAGO 5,5 Ci sono diverse cose da considerare: per la prima volta il Cesena è propositivo in trasferta, si presenta in campo senza Sensi, Pezzuto fa uscire dai binari della normalità la partita… epperò la sua risposta è Magnusson per Ragusa. Alla vigilia solite dichiarazioni da “la guerra è finita”, ma sia come sia sono altri zero punti: e non va bene. DEPRESSIONE TIPO BAUSTELLE
AC CESENA 5,5 Primo tempo incredibile considerato il campo esterno… eppure non si va oltre una sola rete. Su questo bisogna intervenire, e urgentemente: il mercato finora ha restituito un Sensi in prestito e, forse, un difensore che non è la vera chiave tattica mancante. Il secondo tempo bianconero non ha senso commentarlo: soliti limiti mentali, tattici e organici, più un mancato TSO producono un’inevitabile sconfitta, anche perché quando si era in undici si è trovato il gol in un momento in cui comunque il Brescia stava guadagnando terreno, senza smettere anche dopo la ‘rapina’ di Djuric. Insomma, si rischia di non cogliere limiti che persistono anche dopo la pausa invernale. ATTENZIONE

© Gian Piero Travini